[13/08/2008] Comunicati

La Russia propone il decennio internazionale dei poli

LIVORNO. La Russia ha proposto di prolungare il programma di studi internazionali dell´Artico e dell´antartico che costituisce l´Anno polare internazionale (Ipy) e di trasformarlo in Decennio polare internazionale. Artour Tchilingarov, vice-presidente della Duma e rappresentante speciale del presidente russo per l´Anno polare internazionale ha avanzato la proposta al Comitato artico internazionale della scienza ed al Comitato scientifico per lo studio dell´Artico durante una riunione a San Pietroburgo che ha coinvolto ricercatori e specialisti di 43 Paesi.

La Commissione oceanografica internazionale aveva già fatto notare che i risultati del lavoro svolto sulla superficie dei mari circumpolari costituisce uno degli strumenti maggiori per la comprensione del cambiamento climatico globale e la Russia, molto interessata economicamente e militarmente all´area, ha preso la palla al balzo per proporre il Decennio polare.

Artur Tchilingarov, dell´´Accademia delle scienze russa, spiega sulla rivista "Nauka i jizn" che «nel quadro dell´Anno polare internazionale 2007-2008, i ricercatori russi hanno realizzato 77 spedizioni e missioni sul terreno (53 nell´Artico e 24 nell´Antartico). Le spedizioni condotte nell´ambito dell´Anno polare hanno mobilitato 76 organizzazioni russe e straniere. Il governo russo ha accordato ulteriori 250 milioni di rubli(6,9 milioni di euro) per lo studio dell´Artico e dell´Antartide».

E´ indubitabile che l´International polar year è stato il più importante progetto di ricerca degli ultimi 50 anni e Artur Tchilingarov sottolinea che «le variazioni climatiche nelle regioni polari si portano dietro immancabilmente delle conseguenze sociali, ecologiche ed economiche per la maggioranza dei Paesi. Nel 2007, la risoluzione dei problemi posti dagli studi e la conquista delle regioni polari ha mobilitato decine di migliaia di scienziati e specialisti di 63 Stati. Il primo contributo della Russia al Decennio polare internazionale potrebbe essere la gestione della nuova stazione alla deriva Severnyi Polius-36 (Polo Nord-36). I partecipanti alla missione Sp-36, che mobiliterà da 20 a 25 scienziati e specialisti, sbarcheranno nell´autunno 2008 dalla nave da spedizioni Akademik Fedorov su un blocco di ghiaccio scelto in precedenza. Per giungere a destinazione, a nord dell´isola di Wrangel, l´Akademik Fedorov sarà accompagnata da un rompighiaccio nucleare. La creazione ed il buon funzionamento delle stazioni alla deriva Severnyi Polius sono unanimemente riconosciute negli ambienti scientifici mondiali come il frutto dell´esperienza russa. I dati che ha potuto raccogliere la spedizione Sp-35, che stanno per essere conclusi, sono di una qualità eccezionale».

Le spedizioni alla deriva nel Mar Glaciale Artico sono iniziate nel 2007 nord-est dell´arcipelago della Novaja Zemlja. Gli scienziati hanno percorso oltre 2.500 km su un blocco di ghiaccio che ha seguito una traiettoria complicata che li ha portati a 120 chilometri dalle Svalbard, riducendosi da 15 chilometri quadrati a un blocco di ghiaccio di 300 metri per 400.

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