[11/08/2008] Comunicati

Lisbona 2010, Toscana ecostenibile (?) e distanze temporali

LIVORNO. Questo è esattamente quanto scrivemmo più di un anno fa, il 12 marzo del 2007 (vedere nostro archivio per conferma) relativamente alla pubblicazione da parte del quotidiano di Confindustria della ricerca del Centro Studi Sintesi di Venezia su Lisbona 2010: «Il Sole24Ore ha svolto un’inchiesta che fotografa – a livello regionale - la distanza dagli obiettivi di Lisbona 2010 e la velocità di avvicinamento. La divisione è tra lepri e tartarughe. Le quattro aree tematiche analizzate sono: Occupazione; Innovazione; Coesione sociale; Sostenibilità ambientale. Ciò che balza all’occhio – dal punto di vista di greenreport – è che in quest’ultima categoria la Toscana – insieme a Valle d’Aosta, Umbria, Trentino, Molise, Calabria e Abruzzo – avrebbero centrato l’obiettivo di Lisbona 2010. Una sottolineatura che non è solo evidente nella classifica, ma viene esplicitata nel pezzo portante di pagina 2».

La notizia che sembrava positiva nel 2007, almeno sulla Toscana, ci fece sorgere delle perplessità in quanto, per raggiungere l’obiettivo, sono molti i parametri indicati da Lisbona 2010 quali trasporti sostenibili, rinnovabili, produzione e consumi sostenibili, conservazione e gestione delle risorse naturali, rispetto protocollo di Kyoto. E allora chiedemmo lumi a Mauro Grassi, già ricercatore dell’Irpet, e da tempo dirigente della Regione Toscana nel settore ambiente e territorio che ci disse: «Non mi risulta affatto che la Toscana abbia raggiunto quell’obiettivo. Probabilmente il dato si riferisce soltanto all’energia prodotta da fonti rinnovabili, che ci vede in effetti oltre il 30% grazie alla geotermia. Siamo sicuramente fuori, come gran parte dell’Italia, dai parametri della C02 (+7.6% tra il 1990 ed il 2003 fonte Direzione generale politiche territoriali e ambientali servizio affari generali Regione Toscana, ndr) ad esempio. Quindi – concludeva Grassi nel marzo 2007 – la Toscana non ha raggiunto gli obiettivi di Lisbona 2010, ma rispetta quel parametro. Che come ho detto è quasi esclusivamente legato alla geotermia, perché sul resto delle rinnovabili siamo molto indietro».

Tutto questo preambolo perché oggi, a distanza di più di un anno, il Sole24Ore ripropone la ricerca aggiornata del Centro Studi Sintesi e titola: «Piccoli passi verso Lisbona». Non solo, le difficoltà maggiori, si legge nell’articolo di prima pagina, «riguardano gli obiettivi legati alla sostenibilità ambientale». All’interno poi il titolo è «Sprint della Toscana sulla competitività» e si dice che la nostra regione «spicca nei progressi relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili».

I dati in questione sono relativi all’arco di tempo tra il 2000 e il 2007. Ma questo progresso nelle fonti alternative - l´unico citato - non è supportato da dati – non c’è né un valore di partenza, né un valore aggiornato almeno al 2007 - e le uniche tabelle proposte sono relative a occupazione; innovazione; coesione sociale e sostenibilità ambientale, nella cui classifica appunto la Toscana risulta aver raggiunto l’obiettivo, visto che la distanza ha valore 0. Esattamente, quindi come lo scorso anno e così pure Calabria, Trentino Alto Adige e Valla d’Aosta. Semmai c’è da dire che Molise, Umbria e Abruzzo sono arretrati, ma non si capisce perché. E dunque la notizia semmai sarebbe che la Toscana ha mantenuto in questa categoria le stesse performance dello scorso anno, anche se come detto qui si registra il trend dal 2000 al 2007. Inoltre va ricordato che la Regione ha come obiettivo dichirato nel Pier quello di raggiungere il 50% di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020.

Ma dal nostro punto di vista restano tutte le perplessità osservate nel 2007 e ci domandiamo dunque ancora quale sia la reale distanza non solo della Toscana, ma di tutta l’Italia da Lisbona 2010 e in particolare per la sostenibilità ambientale.

Di seguito riportiamo il commento odierno del presidente della Regione Claudio Martini: «La Toscana è la regione italiana più ecosostenibile. Qui tra il 2000 e il 2007 si registrano i migliori risultati sul fronte dell´occupazione, dell´innovazione della coesione sociale e soprattutto della sostenibilità ambientale. Non siamo noi a dirlo, ma la ricerca di un autorevole centro studi indipendente. Sono state premiate il dinamismo e la qualità del nostro impegno, così come la scelta, contenuta del nuovo Piano regionale di sviluppo, di puntare tutto sullo sviluppo sostenibile. Sia pur nella difficile congiuntura mondiale, abbiamo imboccato la strada giusta e siamo in linea con gli obiettivi europei».

La Toscana figura al tredicesimo posto per l´innovazione, all´undicesimo per coesione sociale, al terzo per l´occupazione e al primo per la sostenibilità ambientale – ricorda la nota della Regione - Ma sono i progressi fatti registrare nel periodo 2000-2007, a far balzare decisamente al primo posto (con un indice di 25,1) la Toscana, che stacca di oltre 3 punti il Molise (che, partendo da posizioni di netta retroguardia registra comunque performance peggiori), un terzetto di regioni meridionali (Puglia a 14,2 Calabria a 14 e Sardegna a 12,8) e poi la Liguria al sesto posto con 11,1 e l´Emilia Romagna al settimo con 10,5, ultima delle regioni in doppia cifra.

«L´ottimo risultato ottenuto nel campo della sostenibilità ambientale – aggiunge l´assessore regionale all´ambiente e all´energia, Anna Rita Bramerini – testimonia dell´efficacia del nostro impegno nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di un dato che puntiamo a migliorar! e ancora, visto che nel Piano energetico da poco approvato prevediamo entro il 2020 di produrre da rinnovabili fino alla metà dell´energia elettrica che consumiamo. Favoriremo questo sforzo con incentivi economici e semplificazione delle procedure, così da diventare un esempio di regione sempre più ecosostenibile».

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