[11/08/2008] Parchi

Nascono le prime tartarughine marine del 2008, ma sono meno

LIVORNO. Il 2007 fu un anno record per la schiusa delle tartarughe marine Caretta caretta in Italia, che tornarono anche a nidificare in spiagge nelle quali si era persa la loro memoria, contendendo spazio ai turisti. Il 2008 sembra non andare così bene per la nidificazione di questi ormai rari rettili marini, inseriti nella lista rossa dell´Iucn fin dal 1975. La Calabria comunque pare la favorita dalle tartarughe marine, con il tratto della costa ionica tra Capo dell´Armi e Capo Bruzzano che ospita il maggior numero di nidi di Caretta caretta in Italia e negli ultimi 5 anni: 60 nidi su 86, il 70%.

Nidi preziosi monitorati e difesi da università di Calabria e Wwf, e proprio a Galati, in provincia di Reggio Calabria, è avvenuta la prima schiusa di tartaruga marina Caretta caretta e più di 60 piccoli hanno preso il mare. Altri nidi seguiranno a breve, fino a settembre.

«Ora che si è conclusa la stagione delle deposizioni è possibile tracciare un primo bilancio dell´annata 2008 - dicono al Wwf - Purtroppo non ci sono buone notizie, il quadro che emerge dai dati raccolti dall´università di Calabria desta qualche preoccupazione per il fatto che la stagione riproduttiva 2008 è al di sotto delle previsioni con un numero di nidi finora individuati inferiore a quello dell´anno scorso».

Secondo Paolo Casale, responsabile del progetto tartarughe marine del Wwf, «Tra le cause di declino più importanti, - c´è sicuramente l´elevata mortalità di tartarughe marine negli attrezzi da pesca, riscontrata anche nel settore costiero calabrese interessato dal fenomeno della nidificazione. In Italia si stima che molte migliaia di tartarughe, più di 10.000, vengano catturate accidentalmente ogni anno dagli attrezzi da pesca e una parte rilevante di queste non sopravvive. Per questo motivo, il Wwf ha lanciato una campagna di informazione dei pescatori in Calabria, Sicilia e Puglia, dove si riscontra un elevato numero di catture. L´impatto della pesca infatti rappresenta la minaccia più grave per la sopravvivenza delle popolazioni di tartarughe e può essere mitigato grazie alla sensibilità dei pescatori nell´utilizzare, quando catturano accidentalmente una tartaruga, procedure e accorgimenti come quelli suggeriti dal Wwf. Quest´anno stiamo distribuendo ai pescatori siciliani, pugliesi e calabresi magliette con su disegnate semplici istruzioni per salvare le tartarughe che accidentalmente abboccano ai loro ami o finiscono nelle reti».

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