[08/08/2008] Energia

Diventano solari le isole contese tra Corea e Giappone

LIVORNO. Il governo sudcoreano prevede di costruire un grande impianto solare nelle isole di Dokdo, un arcipelago di 37 scogli grande appena 0.186 chilometri quadrati, dichiarato monumento naturale e che ospita popolazioni di uccelli marini rari e piante endemiche, amministrato direttamente dal dipartimento oceano e pesca della Corea del Sud e nel quale l´accesso è strettamente contingentato a non più di 2.000 turisti all´anno.

Secondo il quotidiano coreano Herald, il governo di Seoul pensa di costruire un impianto fotovoltaico da 50 kilowatt su una delle isole maggiori delle Dokdo a partire da settembre. Una produzione di elettricità che riuscirà a soddisfare il 30% dell´intero fabbisogno dell´arcipelago. Tutto a posto? Non proprio, visto che questo paradiso naturale dove nidificano gli uccelli delle tempeste, è stato assegnato alla Corea del sud solo negli anni 50, una sovranità mai riconosciuta dal Giappone, che chiama le isole Takeshima e che ha subito reagito piccato al nuovo progetto solare coreano.

Secondo la Corea del sud queste briciole di terra, sperse nel Mar del Giappone a 89 chilometri a sud-est dell´isola coreana di Uleung e a 160 chilometri da quella giapponese di Oki, sono parte integrante della Corea da almeno 5 secoli. Il Giappone ribatte che questi scogli sono suoi da almeno il XVII secolo. Il Giappone ogni tanto manda missioni scientifico-militari ad infastidire la piccola guarnigione sudcoreana e il vero oggetto del contendere sembrano più le ingenti risorse ittiche del ricco mare intorno alle Dokho-Takeshima che la terra brulla. Inoltre si parla anche possibili riserve di gas sotto i fondali, ma le prospezioni effettuate nel 2006 non hanno scoperto nulla.

Quel che è certo è che l´impero giapponese incorporò le isole nella prefettura di Shimane nel 1905 e che la Corea se le prese dopo la seconda guerra mondiale come risarcimento per l´invasione nipponica e tra il 1953 e il 1956 ci ha costruito sopra piccole installazioni militari, una stazione radar, un eliporto ed un faro.

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