[08/08/2008] Rifiuti

La Toscana investe 8 milioni per rilanciare la raccolta differenziata

FIRENZE. Come era già stato annunciato, la Regione ha stanziato per il 2008 un contributo di ulteriori 8 milioni di euro per finanziare la raccolta differenziata ‘porta a porta’ nelle aree residenziali ed in quelle produttive, ma anche per realizzare stazioni ecologiche e testare modelli innovativi di raccolta o sistemi che permettano di variare la tariffa a carico dei cittadini in modo che chi produce meno rifiuti o differenzia di più, paghi meno per il servizio.
Il finanziamento, che utilizza i proventi dell’ecotassa, è stato deliberato dalla Giunta regionale toscana ed è destinato ai tre Ato Toscana Centro, Toscana Costa e Toscana Sud che nasceranno (in base alla lr 61/2007) dallo scioglimento dei 10 Ato precedentemente esistenti.

«Questo contributo – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – ci aiuterà a raggiungere l’obiettivo del 55% di raccolta differenziata che la Toscana si è data con il Piano regionale di sviluppo (Prs) e con il Piano regionale di azione ambientale (Praa). Si tratta di fondi aggiuntivi tratti dai proventi dell’ecotassa, sono risorse che si sommano a quelle già previsti dal Praa. Il provvedimento sarà ripetuto anche nei prossimi anni. Non siamo di fronte ad una ‘una tantum’, ma alla volontà di utilizzare i ricavati della tassazione per migliorare strutturalmente il sistema».

I totali 8 milioni di euro saranno ripartiti a seconda della percentuale di popolazione servita da ciascun Ambito territoriale, con un 20% riservato a quelle realtà che accolgono rifiuti prodotti in altri Ato.
All’Ato Centro, che raccoglie le Province di Firenze Prato e Pistoia, andranno 2.624.000 euro; all’Ato Costa, che raggruppa le Province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, andranno 3.317.333 euro; mentre all’Ato Sud, che riunisce le! Province di Arezzo Siena e Grosseto, andranno 2.058.666 euro.

«Gli investimenti fatti grazie a questi fondi – ha inoltre specificato l’assessore - non saranno conteggiati nelle spese sostenute dagli Ato. In questo modo contribuiremo a ridurre la tariffa a carico dei cittadini, evitando che i contribuenti paghino lo stesso servizio due volte, una volta sotto forma di finanziamento pubblico, l’altra sotto forma di tariffa a copertura del costo di un servizio».

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