[08/08/2008] Parchi

E´ nato il Centro nazionale per la valorizzazione della biodiversità animale

LIVORNO. E´ stato istituito ieri il “Centro nazionale per la valorizzazione della biodiversità animale” con sede a Parma. Il Centro ha il compito di coordinare iniziative e rapporti con gli organismi nazionali e internazionali che si occupano di biodiversità in zootecnia, al fine di individuare e realizzare strategie ed attività condivise, valorizzando prerogative, competenze e finalità istituzionali delle amministrazioni coinvolte.

In occasione della firma del Protocollo, il sottosegretario Martini ha sottolineato che «la biodiversità animale è un tema di riconosciuto interesse generale e, in quanto tale, ha ormai trovato una definizione codificata in numerosi trattati divenendo terreno di azione da parte di Organismi sovranazionali, nazionali, regionali e locali. L’accordo siglato colloca autorevolmente l’Italia in questo contesto con l’intento di declinare il tema del patrimonio genetico animale sia coi diversi profili di interesse sanitario che con la tutela e la promozione dei prodotti tipici che rappresentano un patrimonio ineguagliabile delle nostre realtà regionali».

Ulteriore funzione del Centro, anche in concerto con il ministero delle Politiche agricole e forestali, sarà quella di favorire il recupero delle aree territoriali marginalizzate, con un maggior sostegno alla diffusione dei prodotti tipici e la promozione di nuovi modelli economici di sviluppo locale basati sulla valorizzazione imprenditoriale delle produzioni.

E il presidente di FederBio Paolo Carnemolla ha inviato oggi una nota al sottosegretario Martini, al ministro Zaia, al vicepresidente della Provincia e al magnifico rettore dell’Università di Parma per esprimere il sostegno e la disponibilità dell’organizzazione unitaria dell’agricoltura biologica e biodinamica italiane riguardo all’attivazione del Centro. Nella nota Carnemolla ricorda il ruolo fondamentale dell’agricoltura biologica rispetto ad una tutela attiva della biodiversità, ovvero la capacità di trasformare vincoli normativi e azioni di tutela della tipicità e della tradizione dei territori in opportunità di mercato, dunque di reddito per le imprese.

La normativa europea e nazionale sulla zootecnia biologica impone infatti una particolare attenzione alla rusticità nella scelta delle razze animali e favorisce il rispetto dei cicli e dei comportamenti naturali degli animali, mentre il mercato, oggi in forte crescita, da sempre apprezza l’abbinamento fra il territorio, la tradizione alimentare e la sostenibilità ambientale certificata, propria del metodo biologico. Nella sua nota il presidente di FederBio mette dunque a disposizione le competenze, le relazioni e il sistema di imprese del settore per una collaborazione fattiva con il Centro, auspicando una efficace azione di rete con le molte realtà che operano sul medesimo argomento nel territorio nazionale e una stretta sinergia con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Torna all'archivio