[06/08/2008] Energia

Parco eolico di Scansano, scontro ´bollato´ fra Biondi Santi e Regione Toscana

LIVORNO. Botta e risposta tra l’imprenditore del morellino Jacopo Biondi Santi e la Regione Toscana all’indomani della sentenza da parte del Consiglio di Stato sul parco eolico di Scansano, in provincia di Grosseto.
Nella diffida, messa a punto dall´avvocato Sandro Amorosino, che sarebbe stata inviata a Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comune di Scansano da parte del produttore vitivinicolo, si chiede di «ordinare la immediata demolizione e comunque rimozione degli impianti tutti, comprese le torri e le pale, realizzati dalla società Parco eolico Poggi alti srl in localita´ Murci del Comune di Scansano».

«Se questo non sarà fatto entro 30 giorni - si legge nel testo della diffida - le amministrazioni in questione si renderanno responsabili dei reati di cui agli artt. 328 codice penale (omissione di atti dovuti) e 650 codice penale (violazione dell´ordine del giudice)». La conseguenza in questo caso, spiega la nota, sarebbe la richiesta da parte della Castello di Montepo´ e di Jacopo Biondi Santi, dell´esecuzione del giudicato e la denuncia alla Corte dei Conti del comportamento tenuto dalle amministrazioni per l´accertamento dei danni erariali.

La Regione affida ad una nota della sua avvocatura la replica: «Stupisce che i ricorrenti abbiano perso quell’aplomb che pareva contraddistinguere i loro primi commenti e che abbiano scelto di affidarsi alle dichiarazioni, francamente scomposte, del loro legale. Ovviamente la Regione respinge al mittente le critiche circa l’ignoranza della legge e, a maggior ragione, quelle di aver manipolato la realtà. Non ci lasceremo intimidire da offese e minacce e proseguiremo nel nostro lavoro. Se i ricorrenti e i loro legali accettano un consiglio disinteressato, li invitiamo non solo ad abbassare i toni del confronto, ma anche a valutare serenamente la situazione. Si accorgeranno che in questa vicenda ciascuno, e la Regione per prima, sta operando nel rispetto della legge e delle sentenze della Magistratura. La nostra valutazione sulla sentenza è evidentemente diversa da quella della controparte. Quindi i ricorrenti facciano ! pure i loro passi legali, peraltro attesi, ai quali la Regione! risponderà, legalmente e amministrativamente, nei modi e nelle forme dovute, senza mai perdere la serenità e la misura, così come dovrebbe fare anche chi, peraltro con eccessiva fretta, si sente vincitore».

Secondo le valutazioni regionali il Consiglio di Stato si è limitato ad annullare la procedura di verifica ambientale, ordinando alla Regione di eseguire la sentenza, «ciò non significa quindi – si legge in una nota della Regione - che le torri eoliche vadano demolite, ma che le anomalie amministrative devono essere sanate».
La Regione, che peraltro non ha ancora ricevuto alcuna diffida da parte del ricorrente, stigmatizza il metodo seguito, «avendo dovuto apprendere della circostanza dalle agenzie di stampa. Un comportamento giudicato anch’esso poco consono a chi si era affrettato a cantare vittoria dopo la pubblicazione della sentenza».

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