[01/08/2008] Energia

Olt, i commenti di Verdi, Rifondazione e Pd

LIVORNO. Le prese di posizioni dei partiti politici all’indomani della sentenza (ma non ancora delle motivazioni della stessa) riguardo l’illegittimità dell´autorizzazione rilasciata all’Olt offshore, si susseguono soprattutto dopo le parole del sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, che ha ribadito come Olt che si andrà avanti con i lavori perché i vizi di forma sono comunque sanabili.

«Il Comune non solo non ha attivato la consultazione e partecipazione popolare, come è confermato dalla sentenza del Tar – dice il segretario livornese di Rifondazione Alessandro Trotta - ma in questi anni ha, con ogni mezzo, ostacolato e bloccato ogni proposta avanzata in tal senso dal Comitato e dalla forze politiche che hanno animato la battaglia contro l´off-shore.
A questo punto è di fronte a una duplice scelta: - o farà atti conseguenti a rendere definitivo l´annullamento dell´autorizzazione e ne saremmo lieti; - o, se intende confermare questa scelta disastrosa, deve finalmente coinvolgere la popolazione, informandola e facendola partecipare al processo decisionale, secondo quanto previsto dall’art. 6 della L. 108/2001 (Convenzione di Aarhus) e il D. Lgs 04/2008.
Il sindaco deve dire parole chiare su questo. Rappresenta tutta la città e non è il fiduciario di questo o quel soggetto. Le sue dichiarazioni non possono quindi limitarsi ad echeggiare le deboli argomentazioni della Società Olt».

Dello stesso avviso i Verdi livornesi: «La sentenza va rispettata - afferma Gabriele Volpi, uno dei promotori della campagna dei Verdi contro i rigassificatori - La Olt sta cercando di ridimensionare la vittoria degli ambientalisti al TAR. Sta cercando di salvare la faccia, ma la realtà è che non convince più nessuno. Il Sindaco ha affermato che gli premono le questioni legate alla sicurezza, ma non si rende conto che la pericolosità del rigassificatore doveva essere studiata dalla Commissione internazionale».

«I Verdi Livornesi – ricorda il portavoce dei Verdi Allegri - sono sempre stati propositivi. In alternativa al rigassificatore abbiamo sostenuto più volte, l´ipotesi di un impianto offshore eolico, ovviamente non nella zona del Santuario dei cetacei, considerato da noi un vero e proprio patrimonio ambientale di questa città».

Da parte del capogruppo dei Verdi in Regione Toscana Mario Lupi si cerca di individuare la trele èportata della sentenza, di cui non si conoscono le motivazioni: «Ho motivo di pensare - commenta Lupi - che uno degli elementi per cui il Tar della toscana abbia accolto il ricorso sia ben più grave ed "interessante" di quanto finora emerso e che possa riguardare ed imputarsi all´inosservanza dei dettami della Convenzione di Aarhus, sottoscritta dall´Italia già nel 1988, che prevede tra l´altro che per gli impianti di gassificazione e liquefazione, sia reso il massimo accesso a tutte le informazioni disponibili, oltre alla possibilità di partecipare ai processi decisionali».

Da parte del coordinatore livornese del Partito democratico invece, si prende tempo: «Mi pare che si vada inutilmente da un estremo all’altro e che tutte queste prese di posizione siano premature finché non sarà stato possibile leggere le motivazioni della sentenza - spiega Marco Ruggeri - Quello che mi sembra di aver capito è che non sia stata infranta alcuna normativa sulla sicurezza, e che si tratterebbe solo di vizi di procedura. In questo caso evidentemente è difficile comprendere certi toni trionfalistici. Comunque ripeto, quando le motivazioni saranno diffuse, avremo tutti il quadro più chiaro e sarà possibile commentare».

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