[01/08/2008] Acqua

Dal tartufo un aiuto agli ecosistemi fluviali

PISA. Forse dai tartufi un aiuto per la corretta manutenzione della vegetazione perifluviale di fiumi e torrenti, almeno di quelli della Valdera. Il “Parco del Tartufo”, costituisce la prima esperienza sia a livello regionale che nazionale, si raccorda con il lavoro sperimentale, coordinato dalla provincia di Pisa in collaborazione con tutti i consorzi di bonifica del territorio, mirato ad individuare gli interventi di manutenzione idraulica compatibili con la salvaguardia degli ambienti non solo tartufigeni, ma anche faunistici.

«Si tratta di un “laboratorio” - informano dall’amministrazione provinciale - dove sperimentare modalità di esecuzione dei lavori di manutenzione sui corsi d’acqua ed i loro argini eseguite in modo da non danneggiare la vegetazione di sponda, soprattutto quella che favorisce la crescita dei preziosi tuberi». Il documento tecnico che di fatto dà il via alla costituzione del Parco è stato presentato dal vicepresidente della provincia con delega all’agricoltura e forestazione Giacomo Sanavio, dal presidente del Consorzio di bonifica Valdera Edoardo Villani e dal presidente dell’Associazione tartufai delle Colline Sanminiatesi Salvatore Cucchiara. Già nel 2006, fu siglato un protocollo d’intesa per la realizzazione di un intervento pilota finalizzato alla salvaguardia delle piante tartufigene in zone della Valdera, soggette alla sicurezza idraulica, e questo nuovo documento (naturale prosecuzione del lavoro) costituirà il riferimento per tutti gli interventi successivi in merito ai rapporti operativi tra provincia di Pisa, Consorzio di bonifica Valdera e Associazione dei tartufai. «L’iniziativa nel suo complesso rappresenta un modello di corretta gestione del territorio, rivolto in particolare alle aziende agricole pisane che intendono sviluppare, in una logica di sviluppo sostenibile, il proprio ruolo legato alla multifunzionalità» ha dichiarato il vicepresidente Sanavio.

La parte operativa del progetto inizierà dal prossimo mese di ottobre, con lavori che interesseranno un tratto del torrente Carfalo in prossimità di Montefoscoli. I progetti di manutenzione dei corsi d’acqua legati al “Parco del Tartufo” hanno visto preliminarmente lo svolgimento di un lavoro congiunto dei soggetti promotori finalizzato all’individuazione delle piante a vocazione tartufigena da salvaguardare, anche riparie, e alla valutazione della compatibilità dell’utilizzo delle macchine operatrici negli interventi di manutenzione, privilegiando quelle più leggere ed in grado di limitare i danni. Dopo le segnalazioni delle piante a cura dei tartufai, provincia e consorzio effettueranno i propri interventi di manutenzione. «Dopo una prima fase sperimentale della durata di tre anni, il progetto verrà ampliato anche a corsi d’acqua di altri territori, tenendo conto di quello che rappresenta il tartufo, specie il bianco delle colline sanminiatesi, per lo sviluppo socio-economico provinciale» concludono dall’amministrazione provinciale.

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