[01/08/2008] Rifiuti

In Burkina Faso si riciclano i sacchetti di plastica per la sicurezza stradale

LIVORNO. Secondo quanto riferisce la Direction générale des routes del Burkina Faso al giornale di Ouagadougou "L´Observateur Paalga" «un pannello indicatore o di segnalazione installato sulle strade del Burkina profondo ha una durata media di sei mesi. La Battaglia della sicurezza stradale è lontana dell´essere vinta».

I cartelli ed i segnali stradali spariscono a causa di un nuovo mercato che l´aumento dei prezzi delle materie prime a livello miondiale ha fatto esplodere nel povero Paese dell´Africa occidentale: i pannelli trafugati finiscono in depositi di ferraglia da rivendere o addirittura subito sotto il martello dei fabbri burkinabe.

Il fenomeno è così esteso da sembrare inarrestabile, se non con un colpo di genio innovativo.

E l´idea è davvero venuta a Philippe Yoda, presidente dell´Association pour l´innovation et la recherche technologique appropriée en environnement, che grazie all´appoggio finanziario dell´Unione europea, ha avviato una ricerca che potrebbe prendere due piccioni con una fava: dal 2001 Yoda lavora alla trasformazione dei sacchetti di plastica - che anche in Burkina Faso sono diventati un problema ambientale - in cartelli e segnali stradali. E la plastica riciclata non dovrebbe essere appetibile per i ladri di metallo.

I nuovi cartelli statali sono già stati provati in diverse località e secondo "L´Observateur Paalga" «L´era dei cartelli in materiale plastico stà per suonare, e il nostro ricercatore venuto da Komtoèga può rallegrarsi anche di poter rispondere così agli imperativi della sicurezza stradale che si unisce alla lotta contro la povertà. Ma, ancora meglio, sbarazzerà l´ambiente dai sacchetti di plastica, traducendo la sua volontà di sostenere il potere pubblico nella politica di risanamento della qualità e di promozione della salute umana ed animale».

Per realizzare i primi 100 prototipi dei nuovi cartelli stradali riciclati saranno necessarie 1,250 tonnellate di sacchetti di plastica che verranno raccolti tra quelli sparsi ovunque in Burkina Faso e che da problema ambientale diventeranno davvero una piccola miniera d´oro per i poveri del Paese, visto che il costo al chilogrammo dei sacchetti di plastica, che fino a poco fa era di 30 franchi Cfa, è salito a 100 franchi Cfa.

Qualcuno ha annusato l´affare e ha già cominciato ad investire nella raccolta degli shoppers, ma nessuno sa ancora come trasformarli in qualcosa di utile, per questo Philippe Yoda, oltre a pensare alla sicurezza stradale a prova di furto, chiede di aprire una vera e propria concertazione nazionale sul recupero e riuso dei rifiuti di plastica e chiede che, di fronte alla penuria di finanziamenti, la priorità della raccolta sia data a quelli sparsi nell´ambiente.

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