[30/07/2008] Vivere con cura di Marinella Correggia

Colorata ecologia sulle superfici

ROMA. Estate, c’è tempo per dedicarsi a dipingere pareti e verniciare vecchi mobili. Un fai da te che si può trasformare in atto ecologista. Se si evitano i prodotti dell’industria petrolchimica. Un milione di tonnellate di pitture, vernici, svernici e via colorando e scolorando sono spalmate ogni anno sulle superfici abitative italiane, dentro e fuori. E’ un comparto fra i più inquinanti nella fase di produzione (Cengio docet) e di smaltimento del prodotto, ma anche nella fase di applicazione e uso.

Usare - in interni ed esterni - pitture, vernici, prodotti di trattamento, impregnanti, diluenti, antitarme ecologici e fuor di petrolchimica è bello, possibile e far star meglio noi, la nostra casa, i lavoratori (operai produttori e imbianchini; o noi stessi) e l’ambiente. Suggeriamo il sito di Spring Color (www.springcolor.it), azienda marchigiana di “pitture naturali per l’edilizia non tossiche e senza petrolio e derivati”.

Nella fabbrica aleggia un profumo di arancio… già, la mefitica acquaragia di sintesi come diluente è sostituita dalla trementina o dal terpene dalle bucce degli agrumi.
* Intonacare, pitturare, verniciare. La gamma di prodotti senza solventi né metalli pesanti è ampissima: pitture murali con pigmenti a basi di silicati e ossidi di terre; smalti con essenze e coloranti naturali (ingredienti di uno smalto Spring Color: olio di lino cotto - senza piombo, ossido di zinco, essiccante a base cobalto-manganese, aceto, e come pigmenti terre, ossidi di ferro, biossido di titanio, solfato di rame); coloranti e impregnanti per trattare il legno, i sottotetti, le travature e i parquet; impregnanti per interni ed esterni; antiruggine; vernici alla grafite per l’isolamento dall’inquinamento elettromagnetico; vernici per i radiatori; collanti naturali; sostanze per sverniciare. Attenzione: le semplici pitture ad acqua hanno comunque pigmenti chimici.

* Sverniciare i mobili. No alle “creme spalmabili” chimiche. Meglio il phon elettrico che riscalda la vernice e permette poi di staccarla con un raschietto e una spazzola. Si potrà provare con questa miscela innocua ma efficace: un chilogrammo di calce spenta, un chilogrammo di potassa (nei negozi di concimi), un secchio di segatura finissima dispersa in acqua e mescolata. Si spalma la pastella sul legno in strato spesso, si lascia agire per quattro ore, poi si raschia via con una spatola; verrà via anche la vernice. La superficie si sciacqua con un getto d’acqua e con acido acetico diluito per asportare i residui. Niente solventi al cloro per pulire i pennelli: lasciarli a bagno in una soluzione di aceto e acqua calda.

* Il resto e i resti. Tutti i residui, inclusi i pulenti, i barattoli di plastica contenenti le pitture, i resti di vecchi colori non più utilizzabili devono essere trattati come rifiuti particolari; anche se sono naturali. Raccogliere bene le scorie e smaltirle insieme ai rifiuti pericolosi, nelle isole ecologiche. Non nel water o nel tombino! Meglio ancora: regalare il non utilizzato a qualcuno prima che si rovini.

* Legno bello e sano. Per trattarlo bastano olio di lino puro (un litro per 20 mq) tirando con il pennello uno strato sottilissimo. Per fermare la proliferazione dei tarli nel legno vecchio tenerlo lontano da fonti di calore e dall’umidità. Per la prevenzione di tarli, “capricorni” e altro usare sali di boro al 10%; contro funghi e insetti, soluzioni di soda. Anche l’olio essenziale di lavanda è un buon insetticida.

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