[29/07/2008] Comunicati

L´accesso al mare è libero? A Livorno scontro tra stabilimenti balneari e Verdi

LIVORNO. Oggi alle ore 11.30 i Verdi di Livorno si sono presentati all´ingresso dello stabilimento balneare Pancaldi. A guidare un gruppo di aspiranti bagnanti, in tutto una decina, il capogruppo in Consiglio Comunale, Gabriele Volpi (Nella foto). La loro volontà era quella di entrare nello stabilimento, fare un tuffo in acqua e tornare fuori. Il tutto senza pagare il biglietto, perché – hanno ribadito gli organizzatori del blitz, l’accesso al mare è libero come stabilito dalla legge.

«L´ingresso è stato impedito - afferma Lorena Marzini, portavoce provinciale dei Verdi - da un gruppo di persone che si sono qualificate come dipendenti dello stabilimento balneare. Alla richiesta di entrare per fare il bagno, hanno detto che senza pagare il biglietto non si poteva accedere allo stabilimento balneare, anche solo per un tuffo in mare. A quel punto sono state chiamate le forze dell´ordine».

Gli ambientalisti hanno chiesto che fosse fatto rispettare l´Art. 1, comma 251, della legge 296 del 2006 che determina l´obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l´area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione.

«Abbiamo riprovato ad entrare - spiega Volpi - con le forze dell´ordine presenti, a mani alzate in forma pacifica, dichiarando che volevamo il rispetto di quanto stabilito dalla legge. Non ci hanno fatto entrare nuovamente».

Il capogruppo dei Verdi ha annunciato che denuncerà i titolari della concessione alla magistratura. «Abbiamo preso atto - afferma Volpi - della violazione della legge sull´accesso libero e gratuito al mare da parte dei titolari della concessione dei Bagni Pancaldi. Abbiamo preso atto che sia il sindaco Cosimi, sia l´assessore Nebbiai, sia il dirigente comunale non si sono presentati a difendere un´ingiustizia così palese. Non ne hanno avuto il coraggio. Sanno bene di essere dalla parte del torto».

Ci sono stati anche attimi di tensione, placati dalla polizia che poi ha preso i dati delle persone che hanno impedito l’accesso al mare di Volpi e compagni: «La polizia ha detto loro che la legge è chiara e che dovevano farci entrare, ma loro hanno continuato ad ostruirci il passaggio».

Ma quale argomento i proprietari degli stabilimenti pongono per difendere la loro scelta di far pagare il biglietto anche a chi non usufruisce di nessun servizio?

«Ci hanno detto – risponde Volpi – che la legge è dalla loro parte. Secondo loro negli stabilimenti balneari di Livorno non c’è la battigia e quindi non si può stabilire quale sia la zona dove l’accesso è libero. Ma il punto è che non esiste più la spiaggia perché costruendo gli stabilimenti è come se fossero stati realizzati dei moli che hanno cambiato le correnti facendo sparire le spiagge soppiantadole con dei muri. Ma questa sarà un’altra battaglia che combatteremo per l’abbattimento dei muri, ora vogliamo intanto che venga riconosciuto il diritto di ingresso senza pagare il biglietto. Anche perché questo che è una cattiva abitudine solo di Livorno, sta invece facendo con gli anni proseliti persino a Tirrenia dove qualche stabilimento che prima non faceva pagare il biglietto, ora lo fa».

Prossimo appuntamento dei Verdi: venerdì alle ore 11.15 davanti ai bagni Fiume per chiedere ai gestori di rispettare la legge e fare accedere i cittadini per fare il bagno. «Attendiamo - conclude Marzini - tutti coloro che vogliono difendere la legge ed il diritto al mare libero».

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