[29/07/2008] Urbanistica

I "bio-strumenti" del Marocco per gestire i parchi nazionali all´italiana

LIVORNO. Ad aprile, con l´istituzione del parco di Khénifra, il numero dei parchi nazionali del Marocco è arrivato a 10, con una superficie globale di 750 mila ettari, una rete che comincia ad essere troppo vasta per essere amministrata senza un vero coordinamento e metodi di gestione condivisi. Così l´Haut commissariat aux eaux et forêts et à la lutte contre la désertification (Hcelcd) del Marocco ha pensato bene, per rafforzare la rete delle aree protette nazionali, di adottare sei piani di gestione di parchi nazionali.

I piani vengo presentati come veri e propri "bio-strumenti" «destinati ai gestori locali e realizzati di concerto con i partner locali, si inscrive nella politica dell´Hcelcd che ha per obiettivi: la zonazione delle aree protette, la conservazione e il ripristino degli habitat delle specie, la valorizzazione degli ambiti naturali e culturali della rete dei siti di interesse biologico ed ecologico (Sibe), la dinamizzazione delle relazioni comunitarie ed il rafforzamento dell´identità regionale. Gli obbiettivi da raggiungere sono, inoltre, la creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione dell´opinione pubblica alla protezione dell´ambiente».

Il governo marocchino è convinto che «attraverso l´istituzione dei parchi naturali si vuole mantenere la biodiversità delle regioni interessate, lottare contro la desertificazione, proteggere i processi naturali, preservare la fauna e la flora autoctone, secondo una politica di gestione sostenibile che permetta in particolare l´eco-turismo e nuove nicchie generatrici di entrate economiche per le popolazioni locali».

Fatte le dovute differenze ambientali, sembra quasi di leggere la legge quadro italiana 394/91 sui parchi (alla quale numerosi Paesi non fanno mistero di ispirarsi), solo che quella per farla ci sono voluti 30 anni e che, dal 1991 in poi, in Italia ogni volta che si parla di aree protette si alza qualcuno a dire che sono state imposte dall´alto, mentre nel regno del Marocco un´Alta autorità che si occupa "anche" dei parchi fissa regole e detta le zonazioni delle aree protette, in attesa di qualche turista italiano che ci racconti come sono belli i parchi marocchini che imitano quelli italiani ...

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