[29/07/2008] Energia

Se Ahmadinejad dà ragione a D´Alema, Fini e Kissinger

LIVORNO. Ieri abbiamo parlato della lettera di D´Alema, Fini, La Malfa, Parisi e Calogero al Corriere della sera per sottolineare la necessità del disarmo nucleare e di un vero meccanismo di non proliferazione, oggi arriva loro un autorevole aiuto, forse non del tutto gradito: «Nessun meccanismo internazionale protegge il mondo contemporaneo dalla minaccia costituita dalla proliferazione delle armi nucleari», parola del presidente dell´Iran Mahmoud Ahmadinejad, proprio quello che secondo molti vorrebbe utilizzare il nucleare civile per fabbricare la bomba islamica-sciita (visto che un bel po´ di quelle sunnite ce l´ha già il Pakistan).

Ahmadinejad ha convocato a Teheran i diplomatici dei Paesi non allineati, sui quali l´Iran punta molto per rompere l´accerchiamento economico prodotto dalle sanzioni dell´Onu volute dal Gruppo de 6, ed ha sottolineato che «Nessun organismo è attualmente sufficientemente influente e potente da poter risolvere il problema del disarmo con i dirigenti delle potenze straniere. L´assenza di meccanismi internazionali efficaci per la lotta contro la proliferazione nucleare a vocazione militare, provoca un aumento dell´arsenale nucleare delle potenze che parlano il linguaggio della forza».

Forse però Fini, D´Alema ed Henry Kissinger saranno ancora preoccupati per le geometriche conclusioni che tira il presidente della Repubblica islamica dell´Iran: «Sono proprio queste potenze che, affermando di voler contrastare la proliferazione nucleare, condannano l´attività nucleare pacifica di altri Paesi».

Ogni riferimento al nucleare civile iraniano e agli Usa e ad Israele, (ma anche a Cina, Francia, Gran Bretagna e Russia), non è casuale.

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