[28/07/2008] Urbanistica

Anche nel Togo scoppia villettopoli

LIVORNO. Non sappiamo se sia una novità assoluta nell´Africa delle bidonville, ma quel che sta accadendo a Lomé la capitale del piccolo Togo, è certamente un fatto singolare per un continente che sembrava finora avere altro sa fare che occuparsi del proprio paesaggio.

L´Agence de presse africaine dà notizia che un´associazione chiamata "Les Amis de Lomé" è insorta contro un progetto di costruzione di 150 residenze del valore di 9 miliardi di franchi Cfa sulla spiaggia di Lomé (nella foto) e si sono appellati al Capo dello Stato per chiedere l´arresto dei lavori.

A capeggiare l´associazione è l´ex ministro Me Djovi Gally, che in una conferenza stampa ha detto indignato che «Il togolese ha osato, con un contratto di locazione in data 6 décembre 2007, concedere la nostra spiaggia di Lomé-Ablogamé, per una superficie di oltre 10 ettari alla Stdh (Société Togolaise de Développement Touristique). Che scandalo!».

La Stdh sembra ignorare le parole di fuoco di questa specie di Asor Rosa togolese, e da qualche tempo ha iniziato i lavori di costruzione di 150 ville residenziali sulla spiaggia.

Gally fa rilevare che il Togo ha solo 45 chilometri di litorale marino e che la sua capitale Lomé, ne ha appena 10: «La spiaggia di Lomé è il nostro solo bene comune. Per noi e per le generazioni future. Les amis de Lomé, i cittadini di Lomé e la popolazione di Lomé non accetteranno ma che sia svenduta la nostra spiaggia, il nostro bene comune, il nostro unico bene. No questo progetto non passerà mai».

Secondo Guy il progetto potrebbe essere realizzato almeno in un altro luogo e sottolinea che «non è stato oggetto di nessun studio di impatto sull´ambiente come stipulano le disposizioni della legge-quadro sull´ambiente adottata dall´Assemblée Nationale (il Parlamento del Togo ndr) all´unanimità il 28 maggio 2008.

Una legge che dice esplicitamente: «Nessuna occupazione, sfruttamento, nessun insediamento suscettibile di costituire una fonte di danno di qualunque natura sia, può essere effettuato o realizzato sulla riva del mare e su tutta l´estensione del demanio pubblico marittimo, senza l´autorizzazione delle autorità competenti», e poi: «l´autorizzazione non è accordata che dopo la concessione di un certificato di conformità ambientale da parte del ministro incaricato dell´ambiente, in seguito ad uno studio d´impatto sull´ambiente prodotto da realizzatore dell´opera».

Per questo Dovi Gally ha chiesto al Presidente del Togo, Faure Gnassingbé, (meglio noto come Faure Eyadéma) di bloccare «questo affare, perchè nessuno e d´accordo, anche all´interno del governo». L´Apa riferisce anche che il presidente degli "Amis de Lomé" ha anche messo in guardi «gli eventuali acquirenti delle ville a costruire, prendendosi un rischio maggiore, finanziario ed ecologico, impegnandosi in un´avventura senza sbocco».

Intanto è stata annunciata una coalizione contro la costruzione di di résidences a Lomè ed il lancio di una petizione popolare contro questo progetto.

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