[18/04/2006] Rifiuti

Cleaner production, il centro servizi non si farà

FIRENZE. Resterà probabilmente solo un’ipotesi, almeno per il prossimo futuro, quella di creare in Toscana un centro di Cleaner production sul modello di Barcellona o di quelli che ci sono in America, e che hanno l’obiettivo di sviluppare metodologie di produzioni pulite, ma più in generale di sostenibilità e di prevenzione dell’inquinamento alla fonte. Su questa ipotesi hanno lavorato per mesi alcuni ricercatori dell’Irpet, che nei giorni scorsi hanno presentato il loro studio: «Si trattava di un tentativo aperto con la precedente legislatura – spiega il direttore generale della Regione per le Politiche territoriali e dell’ambiente Mauro Grassi - per verificare la possibilità di portare in Toscana dei centri servizi del genere, che in Italia ancora non esistono. Questi centri in altri Paesi sono abbastanza consolidati, da noi sarebbero comunque prematuri: oggi non ci sono le risorse e rischieremmo di trovarci dopo due anni a chiuderlo per mancanza di fondi»

Secondo Mauro Grassi però lo studio servirà a gettare le basi per la creazione «non di un centro servizi, ma di un nodo che metta in rete tutti i soggetti che operano in questo campo: se poi l’esperienza metterà radici e sarà in grado di stare in piedi da sola per esempio reperendo fondi europei, allora potremo pensare a trasformarlo in un vero e proprio centro servizi».

«Io penso che il Piano regionale di azione ambientale che sarà presentato a settembre possa prevedere un’ipotesi del genere – prosegue il dirigente – anche perché si tratta di un’idea a basso costo che possa mettere in relazione i soggetti come le imprese e le università che fanno ricerca sui processi puliti e che possono contribuire a dare una svolta alla nostra concezione del rifiuto: se si introduce la cultura della riduzione del rifiuto nel momento della produzione del bene, allora si può davvero cominciare a pensare di poter ridurre la produzione dei rifiuti del 15%».

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