[25/07/2008] Comunicati

La Western climate initiative non aspetta Obama e McCain

LIVORNO. La Western climate initiative (Wci), una coalizione di Stati Usa e province canadesi, affiancata da ""osservatori" che comprendono stati messicani e statunitensi ed altre province del Canada, è stata fondata nel febbraio 2007 dai governatori di Arizona, California, New Mexico, Oregon e Washington per sviluppare strategie regionali per contrastare il cambiamento climatico e per identificare, valutare ed implementare le azioni collettive e cooperative per ridurre i gas serra nell´America settentrionale. All´iniziativa, nata in disaccordo con i governi Usa e del Canada che osteggiano il Protocollo di Kyoto, hanno poco dopo aderito il governatore dello Utah ed i premier delle province canadesi di British Columbia e Manitoba; nel 2008 si è aggiunto il Montana ed il Quebec è passato dallo status di osservatore a quello di partner. Gli Stati Usa osservatori sono: Alaska, Colorado, Idaho, Kansas, Nevada Wyoming, in Canada la provincia del Saskatchewan, in Messico gli Stati di Baja California, Chihuahua, Coahauila, Nuevo Leon, Sonora, Tamaulipas.

Questa grande coalizione "verde", che con l´entrata del Quebec rappresenta circa il 73% dell´economia canadese e il 20% di quella Usa, ha reso nota la bozza del sistema dei permessi di emissione che vorrebbe realizzare. Si tratta di un sistema regionale di quote, annuale e non valicabile, che fissa la quantità di emissioni di gas serra autorizzate e sostenute da possibilità di acquisto e vendita di permessi di emissioni.

La bozza verrà discussa il 29 luglio nell´incontro del Wci che si terrà a San Diego, in California, e l´approvazione del documento finale è prevista per metà settembre, poi la Wci metterà in campo il suo sistema di permessi di emissione che partirà dal primo gennaio 2012. La prima fonte di emissione presa in considerazione sarà l´industria, nel 2015 seguiranno le emissioni prodotte da edifici e trasporti.

Le date scelte hanno un senso politico preciso: documento definitivo prima delle elezioni presidenziali di novembre, per non aspettare Obama e McCain e farli trovare davanti ad un passo già compiuto e che porterà dritto al 2012 e al post-Kyoto, ma soprattutto per dire ai due candidati che al summit di Copenaghen sul cambiamento climatico e il dopo Kyoto peserà, e dovrà essere rappresentato, anche un pezzo di America che conta e che Bush ha contrastato e ignorato.

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