[23/07/2008] Comunicati
LIVORNO. Secondo la pubblicazione "El Cambio Climático no tiene fronteras, impacto del Cambio Climático en la Comunidad Andina", coordinata per conto della Comunità Andina da Carlos Amat y León, della facoltà di economia dell´università del Pacifico ed ex ministro dell´agricoltura del Perù, il climate change potrebbe portare il caos nei Paesi attraversati dalla cordigliera delle Ande e l´aumento delle temperature potrebbe portare alla scomparsa della quasi totalità dei ghiacciai, con conseguenze inimmaginabili per l´intera economia del sud America.
Secondo gli scienziati sudamericani, nel 2025, in Bolivia, Columbia, Equador e Perù, il costo annuale del global warming potrebbe superare la barriera dei 30 miliardi di dollari. Il libro, finanziato dalla Comunidad Andina, dal ministero dell´ambiente della Spagna e dall´Agencia española de cooperación internacional para el desarrollo, ha l´ambizione di essere una sorta di Rapporto Stern per la regione andina e prende in esame i potenziali danni economici causati da scioglimento dei ghiacciai, inondazioni, distruzione delle risorse idriche e dai sempre più estremi e frequenti eventi climatici legati a El Niño. Secondo Amat y León «Il clima sta già cambiando. Tra il 2002 e il 2006, inondazioni, siccità, frane, gelate sono praticamente raddoppiate rispetto ai 5 anni del periodo 1987 – 1991. Negli ultimi 30 anni, il cambiamento climatico è stato evidente nella sub-regione. Dal 1970, ogni singola provincia della Comunità Andina ha sperimentato un disastro idro-metereologico. Mentre il cambiamento della temperatura globale ammonta a 0,2 gradi per decennio dal 1990, nella regione centrale andina l´aumento della temperatura tra il 1974 e il 1998 è stato di 0,34 gradi, in altre parole: il 74% in più rispetto alla media globale».
Il rapporto prende in esame l´ipotesi che la temperatura sulle Ande salga in media di due gradi e il quadro che ne emerge è più che preoccupante: «L´Amazzonia potrebbe cominciare a collassare se si intensificasse la ritirata dei ghiacciai, verrebbe compromesso il rifornimento di acqua – dice Amat y León – Anche se questo non avvenisse, nel 2020, la deglaciazione nelle Ande potrebbe mettere 40 milioni di persone a rischio di perdere i loro approvvigionamenti di acqua potabile, energia idroelettrica e agricoli».