[22/07/2008] Comunicati

Destra Toscana: «Lo sviluppo sostenibile è una novella»!?

LIVORNO. Alleanza Nazionale e Forza Italia pronti a correre insieme nel Popolo della Libertà alle regionali del 2010 hanno presentato ieri il documento "Toscana: idee per una svolta". Il documento elaborato dai capigruppo Alberto Magnolfi (Fi) e Roberto Benedetti (An) elenca le controproposte del centro destra al Dpef 2009 presentato dalla maggioranza. Il documento afferma che «la Toscana non è più terra di sviluppo economico, né di tenuta sociale: è dunque l´ora di smetterla con ricette ideologiche elaborate per una regione immaginaria, d´altri tempi». Forse ci si riferisce ai tempi in cui Magnolfi faceva parte delle giunte di sinistra. Ora invece che si presenta deideologizzato insieme ad AN e dichiara che «Lo sviluppo sostenibile non è che una novella: ( e che) ora come ora la priorità è uscire dal declino», come se il problema di una economia sostenibile permettesse un prima e un dopo, ora sì, che è in grado di esibire e proporre la pietra filosofale.

Centrali nucleari a go go (ma dove non lo dice) e inceneritori a raffica ma, anche qui, dove non lo dice, visto che non esiste praticamente localizzazione di impianto che non veda la destra toscana in sintonia perfetta con i comitati. Al pari del neo presidente della commissione regionale sui rifiuti che invita a costruire velocemente gli inceneritori, tutti meno quello di Testi ( ma dove abiterà mai il neo presidente?) i nostri eroi pontificano e propugnano una arcaica politica economica e infrastrutturale che, davvero, più ideologica non si può. Ideologia intesa proprio come falsa coscienza. Innanzitutto dello stato dei luoghi, dei problemi e dei soggetti che danno luogo alle dinamiche conflittuali locali. Ma soprattutto falsa coscienza delle soluzioni: la sostenibilità non è un orpello bensì la chiave di volta, anche per la Toscana, per dare prospettiva al proprio sviluppo. Riproporre concetti, pratiche e ricette per una idea di crescita economica oramai superata anche nell´immaginario collettivo delle imprese toscane più lungimiranti significherebbe davvero rimettere l´orologio all´indietro. Altro che svolta, questo è la proposta di un rinculo! Se questa è la competizione che si annuncia in vista delle prossime elezioni regionali verrebbe da dire: peggio per loro. Invece ce ne doliamo davvero, perché la sostenibilità ha (avrebbe) bisogno di competizione vera e non di giugulatorie sulla modernità e l´innovazione senza senso e senza verso.

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