[22/07/2008] Parchi

Cane lupo italiano, fu vera gloria?

ROMA. I senatori dl Pd Marco Perduca, Franca Chiaromonte, Roberto Della Seta, Giacomo Santini, Diana De Feo, Antonio Tomassini, Silvana Amati e la radicale Donatella Porretti hnno presenato un´interogazione per chiedere al ministero delle politiche agricole come mai abbia finanziato «la riproduzione di una razza canina per la quale non è dimostrata l´esistenza di una particolarità genetica: aspetto fondamentale perché sia valido il progetto "lupo italiano", e, visto il riconoscimento dell´associazione che lo gestisce -Etli (Ente tutela Lupo italiano)- come ente morale», Al ministro leghista Luca Zaia viene chiesto se « intende mantenere questa qualifica o sostenere progetti di effettiva tutela dei cani e dei lupi?»

A spigare il senso dell´interogazione è la senatrice Porretti; «Una ricerca scientifica sul Dna del cane detto "lupo italiano", presentata in regione Piemonte, ha dimostrato che il patrimonio genetico di tale razza non è confrontabile con quello del lupo selvatico (pur se richiamato nel nome) e che tale cane non può fregiarsi di una particolarità rispetto alle altre razze canine poiché ha la stessa lontananza dal progenitore lupo selvatico di una qualsiasi altra razza. A questo proposito non è mai stata fornita agli enti istituzionali che hanno sostenuto economicamente l´Etli, la mappa genetica del Dna di tali animali, si´ da verificare quanto materiale genetico del lupo è rimasto dopo anni di incroci. La risposta ufficiale è sempre stata che esiste un libro genealogico e un pool genetico regolarmente depositato. In pratica l´Etli asserisce di avere le prove che tutti gli individui sono parenti tra di loro, quando invece, anche in osservanza della denominazione, Ente tutela Lupo italiano, sarebbe da verificare se esiste un collegamento diretto di tipo genetico tra questi cani e il lupo selvatico».

Insomma, più o meno si accusa l´Etli di essere uno di quegli enti inutili sui quali, in altre occasioni, si abbattono le forbici del ministro Tremonti, e la senatrice radicale rincara la dose: «Il centro di selezione di Cumiana (Torino) dell´ente lupo italiano é al momento sprovvisto di animali. Il peso economico del mantenimento degli animali, quindi, non risulta a carico dell´Etli, i cui debiti, ormai cronicizzati nonostante abbia usufruito di contributi regionali, nazionali e probabilmente anche privati, non consentono iniziative o progetti. L´Ente è privo di una sede agibile, essendo stato abbandonato il Centro di selezione di Cumiana che è occupato da un allevamento di cani di altra razza, mentre un registro anagrafico ufficiale della razza "lupo italiano" sostanzialmente non esiste: le pochissime cucciolate vengono prodotte solo ed esclusivamente per la libera iniziativa degli affidatari, spesso con ridondanza di accoppiamenti da un lato e perdita di linee di sangue dall´altro».

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