[21/07/2008] Parchi

La cura Prestigiacomo per i parchi

PISA. A metterli a stecchetto al pari di regioni ed enti locali ci ha pensato Tremonti che quando si tratta di tagliare non va certo per il sottile. Ma a come conciarli dopo averli messi in mutande ci sta pensando il ministro Prestigiacomo con una cura severa e meritata visto che essi sarebbero ormai un ‘poltronificio’. E perché non ci fossero dubbi al riguardo il nuovo ministro ha infatti cambiato subito qualche presidente ed anche commissario piazzando amici o amici degli amici.

Fin qui le premesse perché il bello – si fa per dire- deve ancora venire ed infatti dopo un primo vago preannuncio ora siamo alle conferme; i parchi – dice il ministro - vanno privatizzati per passare dall’ambientalismo del no a quelle ‘del fare’. Questa ‘del fare’ è venuta una fissa che sembra possa servire a qualsiasi pasticciaccio come quello che vorrebbe confezionarci e propinarci il ministro. Quella della privatizzazione al pari dei tagli indiscriminati per questo governo è come il grigio che va bene su tutto. Ma nel caso dei parchi in particolare è dura dimostrare e convincere che quella possa essere una cura alla quale infatti nessuno e da nessuna parte finora ha pensato e ancor meno intrapreso. Parlare di Fondazioni e simili è dare aria ai denti.

E la ragione semplicissima - ma elusa dal ministro - è che prima ancora che arzigogolare se i privati possono avere interesse ad imbarcarsi nell’impresa è che i parchi nascono come impegno pubblico per perseguire finalità di cui deve e può farsi carico solo lo stato, le regioni e gli enti locali. Certo anche coinvolgendo i privati ma pur sempre coerentemente con quelle finalità fissate dalle leggi e messe a punto nei piani –in ben due piani- del parco. La composizione degli enti parco con le rappresentanze delle varie istituzioni questo sta a testimoniare e non solo in Italia.

C’è da chiedersi se il ministro ha dato un’occhiata anche frettolosa alle spese di un parco ( lasciando perdere la solita solfa sul personale che in quasi tutti i parchi specie nazionali è al lumicino). Veda il ministro quali interventi del tipo di quelli,ad esempio, previsti dall’art 7 della legge quadro ma ancor più nella azione contro il cimicione killer che si sta portando via ettari e ettari di pinete nei parchi costieri toscani, o per recuperare un lago che va in malora per l’inquinamento, o per contrastare l’erosione costiera, o per allestire un centro visita può affibbiare ad un privato. Dia un’occhiata ai bilanci di attività presentati in queste settimane in occasione dei rispettivi anniversari da un parco nazionale come quello delle Dolomiti Bellunesi o da quello regionale dell’Adamello Brenta e indichi a quelle comunità chi farebbe quelle cose con quei parchi privatizzati. Chieda ai presidenti dei due parchi nazionali dell’Arcipelago Toscano e delle Foreste Casentinesi alle prese proprio in questi giorno con i rispettivi piani come potrebbero gestirli dopo la lunghissima incubazione.

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