[17/07/2008] Energia

Centrali nucleari militarizzate come i rifiuti napoletani?

LIVORNO. La linea l´aveva già data Berlusconi al G8 in Giappone: 1.000 nuove centrali nucleari nel mondo, quasi tre volte di più di quante ce ne siano oggi in esercizio, una cifra che aveva fatto impallidire quanto già annunciata dal ministro per le attività produttive Scajola e subito sostenuta con entusiasmo da Confindustria: "solo" 5 centrali nucleari in Italia, per un investimento tra i 20 e 25 miliardi di euro.

Secondo Angelo Bonelli dei Verdi si tratta di spese «che peseranno tutte sulle spalle della collettività. Come sulle spalle dei cittadini peseranno gli enormi problemi ambientali e sociali legati alla scelta atomica. Berlusconi, come tutto il Governo, ha nei confronti del nucleare un approccio assolutamente superficiale. Costruire 1000 nuove centrali nel mondo farebbe aumentare la produzione energetica mondiale solo del 12%, con lo spreco di enormi risorse finanziarie. Inoltre visti i tempi di costruzione per gli impianti (10-25 anni) e la disponibilità di giacimenti d´uranio il combustibile basterebbe solo per 15-20 anni».

I Verdi, come molti altri, pensano che Il rilancio del nucleare sposterebbe solo il problema energetico dal "caro petrolio" al "caro uranio". «Purtroppo - dice Bonelli - ci si ostina a non voler applicare quelle misure che affrontano sia il problema energetico che quello ambientale e climatico come la promozione delle energie rinnovabili, il risparmio e l´efficienza energetica, le nuove politiche sostenibili in campi come l´edilizia e il trasporto, che sono la strada giusta per uscire dalla morsa dei combustibili fossili».

Ma i Verdi hanno un altro timore: che per le centrali nucleari il governo abbia lo stesso approccio di "ordine pubblico" usato per l´emergenza rifiuti in Campania, cioè che venga utilizzato l´esercito per impedire proteste e per "proteggere" i siti prescelti". «Questo almeno quanto prevede l´emendamento al decreto sulla manovra che interviene sull´articolo 7 del provvedimento (quello sulla strategia energetica nazionale), presentato il 15 luglio scorso – dicono al Sole che ride - I siti per la produzione di energia nucleare di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, secondo quanto riporta il testo dell´emendamento,infatti ´´possono essere dichiarati aree di interesse strategico nazionale soggette a speciali forme di vigilanza e protezione"».

Un emendamento che discuteranno le commissioni bilancio e finanze della Camera, e che specifica che l´individuazione dei siti «avviene nel rispetto delle norme in materia di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, nonché delle esigenze di tutela della salute della popolazione e dell´ambiente. Alle popolazioni interessate dalla localizzazione, sono riconosciute misure compensative minime, quali benefici diretti alla famiglie e alle imprese residenti nel territorio circostante il sito, con oneri a carico delle imprese coinvolte nella costruzione o nell´esercizio degli impianti».

Per i Verdi ci sarebbe il rischio che questo si traduca in un via libera alla "militarizzazione del territorio". «Vogliono aprire i siti delle centrali atomiche attraverso l´uso dell´esercito – dice Bonelli - si tratta di un metodo inaccettabile e fuori da ogni regola della democrazia. Sapremo mobilitare ed informare in maniera adeguata i cittadini contro questa vera e propria follia del governo. Il nucleare, radioattivo, pericoloso e costoso è una vera e propria follia. Si tratta di una vera truffa alle spalle degli italiani che contrasteremo con tutte le nostre forze».

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