[17/07/2008] Parchi

Chi fa la pelle ai leoni del Camerun

LIVORNO. Le inchieste in corso in Camerun sul traffico internazionale di pelli di leone rivelano una realtà allarmante che riguarda anche altri grandi felini africani. L´allarme era già stato lanciato dall´associazione ambientalista "The Last Great Ape" (Laga), dopo l´arresto di un trafficante che stava tranquillamente vendendo pelli di giovani leoni e di altre specie protette, in particolare di leopardi, a Bertoua, il capoluogo della provincia dell´Est.

Secondo quanto riferisce "Le Quotidien Mutation", «la popolazione di leoni è attualmente in declino nel parco nazionale di Waza, nel nord del Camerun». Un dato confermato anche da uno dei responsabili del parco, Linus Ambassa: «Se niente sarà fatto, è certo che i leoni spariranno da Waza».

Già a maggio un altro giornale, "Cameroon Tribune", aveva intervistato un responsabile del parco di Waza che aveva detto preoccupato: «Il leone, considerato come il re della foresta, non è più sicuro nel parco di Waza». E la principale minaccia di estinzione per i leoni del Camerun viene proprio dal commercio illegale di specie selvatiche.

Nel giugno 2006 un´operazione condotta con il sostegno della Born Free Foundation (Bff) ha portato alla scoperta di una rete di sfruttamento di prodotti derivati dai leoni messa in piedi da un impiegato di una "société safari" e le autorità camerunensi hanno poi fatto sapere che proprio alcune società che organizzano safari sono utilizzate per il commercio clandestino di prodotti faunistici derivati da specie protette. La procedura più usata è quella della falsificazione dei documenti di esportazione.
Il ministro per le foreste e le specie selvatiche del Camerun, Elvis Ngolle Ngolle, denuncia l´attività fraudolenta di alcuni operatori senza scrupoli e lancia un «appello alla vigilanza di tutti per combattere con la stessa energia questa nuova forma di illegalità e i trafficanti che si nascondono dietro lo status di operatori economici regolari».

Purtroppo la buona volontà non basterà: il commercio illegale di specie animali protette è al terzo posto per giro di affari tra le attività illecite, dopo la droga e le armi. Proprio in Camerun, nel 2007, il tribunale di Maroua ha condannato ad un anno e 8 mesi di prigione un trafficante internazionale di pelli ed a pene minori i suoi complici che rifornivano il mercato nero del Camerun e della Nigeria.

Il ministero delle foreste e della fauna selvatica ha lanciato da tempo una vera e propria crociata che fa parte del "programme national de mise en application effective de la loi faunique au Cameroun" e che prevede l´arresto e il processo immediati per contro bracconieri e trafficanti. Il programma è stato avviato nel 2003 dal governo del Camerun con l´assistenza tecnica di Laga e prevede la partecipazione diretta delle forze dell´ordine e dell´esercito. .

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