[16/07/2008] Energia

Solare, la lezione di mercato di Fontanellato

ROMA. Sebbene l’ubriacatura nuclearista e il sostegno forte che le viene offerto dai principali quotidiani italiani, è il solare a conquistare di più le cittadine e i cittadini di questo paese. Non lo dicono gli ambientalisti, ma il mercato.
Infatti se veramente si facesse riferimento alle sue leggi, come quotidianamente invocano un giorno si e l’altro pure l’intera classe politica ed imprenditoriale la scelta a favore dell’energia solare prevarrebbe. Infatti ad ogni piccola semplificazione delle procedure per la sua installazione o miglioramento del meccanismo con cui lo si incentiva corrisponde automaticamente un vero e proprio boom di domande di solare. Ma la coerenza non è il pezzo forte dei nostri “fossili” decisori politici per cui fanno di tutto per ostacolare ed ignorare questa domanda crescente di solare fotovoltaico e termico da parte delle popolazioni.

Preferiscono “drogare” il nucleare o il carbone cosiddetto pulito, che nessuno vuole, stabilendo incentivi per i comuni che li dovranno ospitare e se gli incentivi non dovessero bastare ci penserà l’esercito e la repressione poliziesca. Non ha sicuramente bisogno di questi metodi l’installazione del solare, anche se, come per l’eolico, qualche professore potrebbe essere turbato per i danni al paesaggio che l’installazione di questa tecnologia sui tetti italiani potrebbe produrre, al punto da ritenere un male minore il ritorno al nucleare. Ma a parte queste posizioni che oggettivamente danno una mano ai nostri nuclearisti sono molti i sindaci che vogliono solarizzare i tetti degli edifici comunali, approfittando delle possibilità offerte dal conto energia, cioè di incentivazione che remunera non solo i KWh immessi in rete, ma anche il vantaggio ambientale che essi incorporano per il fatto che è elettricità a emissioni zero.

Particolarmente significativa è l’esperienza del comune di Fontanellato, un piccolo paese del parmense. Ne voglio raccontare la storia perché se il progetto dovesse andare in porto costituirebbe un precedente molto interessante assolutamente generalizzabile. Il paese in questione si trova molto vicino al tracciato dell’alta velocità ferroviaria Milano-Bologna, per cui la giunta che amministra il comune pretese, per dare l’assenso al tracciato, che il treno in quel tratto viaggiasse in galleria. La richiesta venne accolta e la galleria artificiale fu costruita. Ora la giunta comunale chiede a Trenitalia di poter solarizzare l’intero tetto della galleria, cioè una superficie di 15000m2. Se lo si facesse si installerebbe una potenza di 1,65 MWp, in grado di produrre 1700MWh/anno, pari al 9% del fabbisogno elettrico del comune. Il progetto costa 8 milioni di euro e, ricavando ogni anno dall’energia immessa in rete 740000 euro, si ripagherebbe in 13 anni. L’idea infine è quella di coinvolgere la cittadinanza, promuovendo una sorta di azionariato popolare. Mentre lo “sceriffo” Scajola, quello del G8 di Genova, va in giro per l’Italia a minacciare o cercare di comprare sindaci per convincerli ad ospitare il nucleare, si potrebbe contrapporgli un bel censimento delle tante Fontanellato da solarizzare di cui è sicuramente pieno il paese.

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