[13/01/2006] Rifiuti

Navi e traghetti pieni d´amianto, ma la bonifica non la fa nessuno

LIVORNO. Greenpeace ha intercettato e abbordato in questi giorni la portaerei francese Clemenceau nei pressi dello Stretto di Suez, mentre questa era diretta in India per essere smantellata nonostante gli elevati livelli di amianto ed altre sostanze tossiche contenuti nella struttura.

Lo spunto è interessante per capire la situazione dell’amianto nei nostri mari, e ne parliamo con Roberto Cavallini, responsabile tecnico per le bonifiche di Seal Srlu, azienda livornese che dal 1997 al 2004 ha bonificato oltre 1400 carrozze ferroviarie estraendo 3600 metri cubi di amianto.

«La legge 257 del 1992 stabiliva che dall’anno successivo – spiega Cavallini – non si sarebbe più dovuto utilizzare amianto nei processi produttivi. Il decreto del ministero della sanità del 1999 ha invece imposto un altro obbligo: il censimento di tutti gli edifici pubblici e anche di tutte le navi battenti bandiera italiana con data d’immatricolazione anteriore al 1992».

Dall’agosto del 2000 quindi più o meno tutte le navi e i traghetti italiani si sono dotate di mappature che indicano quantità e presenza di amianto a bordo. Ma di lì a fare la bonifica il passo è lunghissimo.

«Purtroppo le navi non sono come i treni – continua Cavallini – quando una nave non serve più invece di bonificarla si rivende a un paese in via di sviluppo, o addirittura si paga per farsela portare via. Il caso esemplare è il relitto del Moby Prince. Qualcuno sa dove è finito? E soprattutto dove è finito l’amianto che conteneva?».

In effetti le operazioni di bonifica di una nave sono molto costose e non si fa nulla per incentivare gli armatori: «L’unico nostro intervento in mare – ricorda Cavallini – è stato per la manutenzione di un traghetto che collega Livorno alla Sardegna, ma solo perché noi il contratto l’avevamo con la Varsilia, azienda che produce apparati di propulsione. Per il resto abbiamo provato diverse volte a collaborare con degli armatori, ma sempre senza alcun esito».

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