[15/07/2008] Rifiuti

Rifiuti urbani in Toscana, Bramerini sul rapporto dell´Osservatorio: «Segnali di miglioramento, ma servono impianti»

FIRENZE. Un primo dato, dopo la presentazione del terzo Rapporto dell’Osservatorio economico sulla gestione dei rifiuti urbani in Toscana tra il 2000 e 2006, che è avvenuta oggi a Firenze, lo vogliamo dare noi: l’argomento riscuote estremo interesse. La conferenza stampa come il successivo convegno hanno visto una partecipazione numerosa con molte persone che ascoltavano in piedi.

Tra l’altro non si può nemmeno affermare, in questo caso, che i partecipanti sono venuti a ritirare il Rapporto in versione cartacea perché correttamente Arrr (Agenzia regione recupero risorse) non l’ha fornito, risparmiando parecchia carta ancorché riciclata (il Rapporto è comunque disponibile sul sito). L’interesse è scaturito da una varietà di elementi: intanto il tema è sulle prime pagine dei giornali quotidianamente (e questo davvero dipende dall’effetto Campania); poi alcune criticità del sistema Toscana, che tratta gli scarti di processo e di prodotto del nostro modello di sviluppo, sono emerse proprio in questi giorni e infine altro elemento attrattore è dovuto alla congiuntura in cui si trova l’intero sistema in Toscana, che non parte certo da zero, ma come dice l’assessore all’ambiente della Regione Annarita Bramerini (Nella foto) «il sistema è in fase di transizione, è ad un bivio…» e quando siamo ad un bivio, si sa, bisogna sperare di imboccare la strada giusta.

Ma in questo caso, come in altri, in cui sono in gioco scelte politiche, tecniche e amministrative di filiera, bisogna avere la capacità di scegliere la strada migliore. Almeno l’assessore ha dimostrato di avere il piglio e il coraggio necessari per dare una svolta al sistema e applicare quanto previsto dalla recente L.R. 61/2007. Vedremo in seguito chi sarà in grado di dare una mano. Ma veniamo ai dati veri, quelli forniti nel Rapporto, che ricordiamo è uno strumento di monitoraggio voluto da Regione Toscana, Arrr, Cispel Confservizi ed Unioncamere Toscana, di supporto alle analisi tecniche ed ambientali, uno strumento d’indagine sugli aspetti economici e tariffari, sugli investimenti, sulle politiche fiscali e di finanziamento pubblico.

Alcuni dati sono noti: la produzione media procapite regionale di rifiuti urbani si conferma la più alta in Italia, ma come ha ricordato il direttore di Cispel Andrea Sbandati «il dato va letto correttamente perché è dovuto alla compresenza di alcuni fattori strutturali caratteristici della nostra regione: tasso di assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani elevato, presenze turistiche e Pil medio-alto (strano questo argomento visto che ci sono regioni con Pil più alto che producono meno rifiuti procapite oltre al fatto che il Pil toscano non è medio-alto, ma solo medio, ndr)».

La R.D. ha superato il 33% (dato al 2006), il conferimento in discarica dei rifiuti urbani è diminuito al 50% della produzione totale. Fermo invece al 10% il tasso di recupero energetico. Per quanto riguarda le infrastrutture il sistema è sostanzialmente immobile ed è rimasta irrisolta la necessità di trovare destinazioni alternative alla discarica per i rifiuti urbani trattati. Per quanto attiene invece gli aspetti di carattere gestionale, il sistema delle imprese pubbliche copre circa il 90% della popolazione con passaggio da tassa a tariffa che nel 2006 riguardava due terzi dei cittadini toscani. I costo totali del sistema ha superato i 600 milioni nel 2006, con letture differenti se si osserva il costo per segmento di filiera: i costi medi a tonnellata per la RD sono tra i più bassi d’Italia, mentre i costi per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati tra i più alti a livello nazionale. L’aumento delle tariffe segue ritmi più alti dell’inflazione (e su questo punto sarà difficile andare a migliorare con il sistema in essere), gli investimenti sono in forte crisi (135 milioni di euro nel 2002 contro 54 nel 2006) e infine si evidenzia il buon supporto della Regione Toscana che sul fonte finanziamenti ha erogato settanta milioni di euro di contributi di settore tra il 2000-2006 e per il perseguimento degli obiettivi di Prs e Praa, in materia di gestione dei rifiuti ha già impegnato trentaquattro milioni di euro.

La sintesi ai dati contenuti nel Rapporto è espressa in un commento della stessa Bramerini «i dati ci mostrano una Toscana dove la gestione del ciclo dei rifiuti ha visto segni, deboli, di miglioramento su fronti importanti come l’aumento della raccolta differenziata e la riduzione del conferimento in discarica, soprattutto di quello del rifiuto tal quale. Dobbiamo però tornare a sottolineare la mancanza di impianti - ha continuato l’assessore - la debolezza di un sistema infrastrutturale che deve essere completato per poter garantire un maggior recupero energetico e permettere di abbassare i costi della filiera, poi destinati a ricadere sui cittadini in termini di tasse e tariffe».

Torna all'archivio