[15/07/2008] Parchi

Una Grande Muraglia verde africana per fermare il deserto

LIVORNO. Il ministro dell’ambiente del Senegal, Djibo Leyti Kâ, ha reso noto che stanno per riprendere i lavori della Grande muraille verte da Dakar a Gibuti, una fascia alberata lunga oltre 7 mila chilometri e larga 15 che tenterà di arrestare l’avanzata del deserto verso il sud del continente africano.

La Grande Muraille Verte è un progetto della Communauté des Etats Sahélo-sahariens (Cen-Sad) sostenuto all’Unione africana. La muraglia attraverserà Senegal, Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Nigeria, Sudan, Eritrea e Gibuti. E’ prevista anche la realizzazione di 80 bacini idrici nei vari Paesi attraversati e l’introduzione di animali selvatici nella fascia boschiva che verrà realizzata.

Il progetto nasce da un’idea dell’ex presidente nigeriano Olesegun Obasanjo, che la vedeva come risposta panafricana alla desertificazione crescente del continente, alla scarsità d’acqua, e come contributo dell’Africa alla riduzione dei gas serra in atmosfera. L’idea di Obasanjo fu trasformata nel progetto della Grande Muraglia verde proprio dal Senegal nel 2005. Il presidente senegalese Abdoulaye Wade parlò allora della necessità di «mettere in campo un programma africano per investire nel Sahara, in vista di profittare di tutte le opportunità che può offrire in termini di possibilità di sviluppo del continente».

In Senegal la muraglia verde attraverserà le regioni di Saint Louis, Matam, Tambacounda e Louga, con un percorso di quasi 500 chilometri di lunghezza. Ma fino ad oggi erano stati piantati 4.000 ettari di alberi, solo circa sette chilometri di Grande Muraille Verte, ma in maniera discontinua e comprendendo nella sua superficie anche piantagioni già esistenti di alberi che producono gomma arabica.

Il riavvio dei lavori è previsto per il primo agosto e lo stesso ministro dell’ambiente farà un sopralluogo sul sito interessato al primo cantiere il 20 luglio. All’avvio della realizzazione della muraglia verde africana parteciperanno in Senegal almeno mille persone ed è prevista la presenza dei ministeri delle forze armate, della gioventù, del lavoro e della salute, parteciperanno anche studenti. Il progetto ha il doppio obiettivo di fermare la desertificazione del Sahel e di avviare una prima imponente azione di contrasto al cambiamento climatico.

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