[14/07/2008] Comunicati

L´Unione per il Mediterraneo nasce con 6 progetti per l´ambiente e lo sviluppo sostenibile

LIVORNO. Il summit di Parigi per mettere in piedi l´Unione per il Mediterraneo (Upm) è certo stato un grande successo mediatico per Nicolas Sarkozy, anche se l´impossibilità di fare una "foto di famiglia" con tutti i partecipanti rende evidente le difficoltà a creare quella «nuova relazione tra i popoli dell´Europa e del Mediterraneo, per costruire un avvenire comune», chiesta dal presidente francese, e che si scontra con una situazione geopolitica incandescente come quella israelo-palestinese e con inimicizie radicate tra gli eterni ras dei Paesi arabi.

«E´ venuto il momento in cui la solidarietà imposta da geografia, storia e cultura obbliga tutti i popoli dell´Europa e del Mediterraneo a condividere le responsabilità di decidere di comune accordo di riconoscere a ciascuno uguali diritti e doveri – ha detto Sarkozy -. Non blocco contro blocco, non Nord contro Sud, non da un lato l´Europa e dall´altro tutti gli altri, non faccia a faccia né fianco a fianco, ma uniti, esprimendo insieme l´interesse generale di tutti».

Belle parole, che però devono fare il conto con una realtà fatta di immigrazione clandestina dalle coste africane che proprio la Francia (e l´Italia) vogliono respingere ad ogni costo, e con le difficoltà di mettere insieme i regimi autoritari che governano quasi tutto il nord Africa (come quello del co-presidente dell´Upm, l´egiziano Mubarak) e il Medio Oriente con le democrazie europee.

Se l´Unione mediterranea dovrà fare i conti con lo scetticismo della Germania e di un bel pezzo di Unione europea, Gheddafi non è andato nemmeno a Parigi ed oggi manda a dire dalla sua tenda beduina che il Grande Califfato che va da Rabat a Gerusalemme vedrà la luce prima dell´Upm e che il Mediterraneo verrà disinquinato (probabilmente anche dagli infedeli) grazie all´Islam ed alla parole del suo Profeta Maometto .

Comunque il summit di Parigi, marcato soprattutto dall´incontro tra il presidente palestinese Abbas e il primo ministro israeliano Olmert, ha approvato anche sei grandi progetti che riguardano l´ambiente e lo sviluppo sostenibile e che hanno al centro: il disinquinamento del Mediterraneo;, un Piano di sviluppo di autostrade marittime e terrestri che colleghino il Mediterraneo occidentale con quello orientale, in particolare attraverso una migliore connessione tra i porti ed con azioni in favore della sicurezza marittima; una rete mediterranea di protezione civile in caso di catastrofi di origine umana o naturale; un piano solare mediterraneo per lo sviluppo di energie rinnovabili; la creazione di uno spazio universitario e di ricerca mediterraneo con la messa in rete delle università, dei centri di ricerca e delle accademie delle scienze; un´iniziativa di sviluppo delle piccole e medie imprese con programmi di assistenza tecnica e finanziaria.

Il summit dell´Ump si riunirà ogni due anni, mentre tutti gli anni si riuniranno i suoi ministri degli esteri, a partire dal prossimo novembre, quando dovranno decidere la sede del Segretariato dell´Upm e come finanziare i progetti. Secondo il presidente egiziano Hosni Mubarak, «passi da gigante sono stati atti sulla strada di una cooperazione euro-méditerranea».

Ma, nonostante lo sfolgorio mediatico, le difficoltà restano grandi e gli impegni rischiano di rimanere simbolici. A mettere i piedi nel piatto della questione dei finanziamenti è stato il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika che dubita sulla capacità dell´Unione europea di partecipare all´Ump: «avendo bloccato il suo equilibrio finanziario fino al 2013, l´Ue non prevede, a breve termine, degli impegni finanziari importanti. La problematica della disponibilità delle risorse finanziarie per nutrire il partenariato euro-mediterraneo non è ancora definitivamente chiarita. E´ solamente previsto che delle risorse dovranno essere mobilitate dai Paesi interessati dai progetti, compreso il ricorso a capitali di mercato. Questo comportamento non può non suscitare interrogativi legittimi sulla volontà reale dell´Ue di contribuire in maniera decisiva all´innalzamento del livello dei Paesi della costa sud del Mediterraneo».

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