[11/07/2008] Parchi

Tarta day: 13 Caretta caretta saranno liberate a Livorno e Talamone

LIVORNO. E’ ormai dal 1990 che Cts (Centro turistico studentesco) Ambiente si occupa attivamente della salvaguardia della tartaruga marina Caretta caretta sostenendo e promuovendo direttamente attività di sensibilizzazione e di conservazione a favore di questa specie minacciata, a livello nazionale e internazionale. Il Cts, con il progetto del suo settore conservazione natura, denominato Tartanet, realizzato con la collaborazione del Ministero dell´ambiente e della tutela del territorio, il Ministero delle politiche agricole e forestali e il Comando generale delle Capitanerie di Porto, ha istituiti 13 centri “ospedalieri” per la cura delle tartarughe, avvalendosi della collaborazione di biologi, veterinari e volontari.

Al progetto partecipano inoltre Agci Pesca, Area Marina Protetta di Punta Campanella, Fondazione Cetacea, Legambiente, Lega Pesca, Parco Naturale della Maremma, Università di Siena e Università di Torino, le regioni Toscana, Lazio e Calabria, le province Agrigento, Cagliari e Reggio Calabria e 4 Parchi Nazionali (Arcipelago Toscano, Cilento, Gargano e Asinara), oltre a importanti soggetti istituzionali come l´Acquario di Livorno, il Centro Recupero Tartarughe di Policoro, la Federpachi e il Fondo Siciliano per la Natura.

Domani nei Centri Tartanet (2 i toscani, Livorno e Talamone) sarà festa: è infatti il “Tarta day” giornata della liberazione di 13 tartarughe Caretta caretta «Recuperate, curate e riabilitate, adesso sono finalmente libere di riappropriarsi del loro spazio naturale - spiegano dal Cts - le tartarughe che finalmente riprendono la via del mare fanno parte degli oltre 650 esemplari che negli ultimi 2 anni sono stati recuperati e curati dalla rete dei Centri Tartanet, 13 presidi sul territorio nazionale coordinati da Cts».

L’Onu recentemente ha stimato che la cementificazione e l´erosione delle coste del bacino del Mediterraneo, costituiscono una minaccia per i siti di nidificazione di questa specie: 20.000 chilometri di coste rocciose e sabbiose, di zone umide, di estuari, delta e stagni costieri sono stati cancellati dal Mar Mediterraneo. Entro il 2025, affermano gli esperti delle Nazioni Unite, oltre il 50% delle coste mediterranee sarà cementificato. Altri pericoli più imminenti costituiscono una minaccia per le tartarughe Caretta caretta: «Solo per citarne alcuni – informano dal Cts- l´inquinamento, il traffico nautico e la pesca. Per non parlare delle catture accidentali dovute al palangaro (soprattutto in Sicilia), allo strascico (che si usa maggiormente in Puglia)». Cura per i soggetti feriti e prevenzione attraverso uno scambio politico, scientifico e culturale tra i vari soggetti che operano nell’area del Mediterraneo, sono indispensabili per salvare questa specie che è messa in serio pericolo dall’attività antropica.

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