[10/07/2008] Aria

Pm10, la Commissione Ue vuole informazioni da 24 Stati membri

BRUXELLES. La Commissione europea ha scritto a 24 Stati membri per chiedere informazioni sulle misure adottate per rispettare le norme comunitarie sulla qualità dell´aria relative al PM10 (particolato in sospensione pericoloso) emesso dalle industrie e dai veicoli.
L´intervento della Commissione Ue fa seguito all´entrata in vigore, l´11 giugno scorso, della nuova direttiva europea sulla qualità dell´aria.

«L´inquinamento atmosferico – ha sottolineato il commissario all´ambiente Stavros Dimas – ha delle gravi incidenze sulla salute, il rispetto delle norme deve essere la nostra priorità assoluta. L´entrata in vigore della nuova direttiva riguardante la qualità dell´aria segna l´inizio di una nuova fase nella messa in opera e per il controllo del rispetto delle norme in materia i qualità dell´aria».

La nuova direttiva fissa obiettivi per il miglioramento degli effetti (e dei costi) sulla salute umana entro il 2020, ma alcuni Stati sembrano essere in difficoltà nel rispettare queste norme, quindi si prevedono diversi gradi di messa in opera, anche perché il 40% delle aree definite ai fini della qualità dell´aria nell´Ue non rispetta le norme sui PM10, inoltre vi sono problemi ulteriori in aree transfrontaliere e in zone particolarmente problematiche dal punto di vista climatico per la stagnazione degli inquinanti.

Il 26 giugno la Commissione ha adottato una comunicazione che contiene orientamenti per gli Stati membri per fissare i termini di applicazione, ma nel caso dei PM10 i limiti dovranno essere rigorosamente rispettati e la commissione vuole ugualmente essere certa che i posticipi delle scadenze che verranno accordati in caso di situazioni particolari saranno pienamente rispettati.

Proprio per questo la lettera è stata inviata ai 23 Stati che hanno segnalato sforamenti dei valori limite nel 2006 per i PM10, chiedendo di fornire entro il 30 settembre informazioni sulle misure adottate per mettersi in regola. Sono esclusi solo Irlanda e Lussemburgo, che non hanno notificato sforamenti sui limiti di PM10 e Bulgaria e Romania che sono entrate nell´Ue solo nel 2007.

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