[08/07/2008] Urbanistica

Il turismo e gli Argonauti. Chi ruba i sassi della spiaggia delle Ghiaie?

PORTOFERRAIO (Livorno). Con un blitz sulla spiaggia delle Ghiaie, praticamente nel centro di Portoferraio, all´isola d´Elba, i volontari di Legambiente hanno messo in luce uno degli effetti inaspettati del turismo, di un consumo di territorio che è anche erosione della base dell´economia turistica, dell´accumulo di piccoli gesti "innocui" individuali che diventano danno ambientale collettivo inafferrabile.

"Non siamo souvenir!", è stato il messaggio lanciato alle Ghiaie da Goletta Verde, scritto sui poster degli attivisti di Legambiente, per salvare i ciottoli candidi macchiati di nero della celebre spiaggia elbana che rischia di scomparire piano piano per mano di quanti raccolgono i suoi sassi e li portano via come souvenir.

«Le Ghiaie è una delle spiagge più belle, praticamente nel centro del capoluogo elbano – spiegano a Legambiente Arcipelago toscano - è caratterizzata dal candore delle sue "ghiaie", rotonde e macchiate di nero, e dal turchese del suo mare, che è un vero e proprio grande acquario ricchissimo di vita grazie all´Area di tutela biologica delle "Ghiaie-Scoglietto-Capo Bianco", che protegge le sue acque dagli anni ´70».

Ad attirare la smania collezionistica dei turisti è anche la leggenda degli Argonauti, che racconta che Giasone ed i mitici eroi alla ricerca del Vello d´oro (forse il ferro elbano) avrebbero tirato in secco la nave Argo proprio alle Ghiaie e le gocce del loro sudore avrebbero macchiato indelebilmente i ciottoli candidi. Affascinati da questo racconto mitologico, legato alla fondazione della stessa Portoferraio, quasi tutti i turisti che fanno il bagno a Le Ghiaie si portano via qualche ciottolo bianco come ricordo della bellezza del luogo e della sua storia. Ma, così facendo, mettono a rischio la conservazione a lungo termine di questo angolo incantevole dell´Elba.

Legambiente ricorda che si batte per il libero accesso a spiagge e litorali e che proprio accanto alle Ghiaie c´è una delle più note spiagge "chiuse", quella di Cala dei Frati, di cui chiede la "liberazione", ma il blitz è servito anche a ricordare ai a cittadini e turisti «che l´asporto di sabbia, sassi e ghiaie è illecito e, soprattutto, impoverisce luoghi di grande pregio ambientale che sono patrimonio di tutti. In passato casi simili hanno costretto amministrazioni e comuni a introdurre ingressi a numero limitato, se non addirittura a chiudere, tratti di spiagge e coste soggetti al medesimo fenomeno. Una soluzione non certo possibile per una spiaggia come le Ghiaie che è, e deve rimanere, "popolare"».

Insomma si vuole evitate quel che è successo e sta succedendo in Sardegna, dove la difesa di spiagge e litorali comporta numeri chiusi e "tasse".

«Proprio per questo – dicono a Legambiente Arcipelago toscano – chiediamo da tempo al comune di Portoferraio che vengano apposti dei cartelli multilingue per impedire questo distruttivo prelievo di mitici souvenirs dalle Ghiaie, e Goletta Verde ha voluto riportare all´attenzione dell´opinione pubblica il caso dei "sassi rubati". Sperando che il blitz di questa mattina serva per ottenere una maggior sensibilizzazione di turisti e cittadini, nonché una loro maggiore attenzione alla tutela e alla conservazione di questa bellissima spiaggia».

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