[04/07/2008] Energia

Prato scommette sulle biomasse e la filiera corta

PRATO. Via libera alla filiera bosco-legno-energia nel territorio provinciale. E’ stata firmata l’intesa tra gli Enti locali provincia, comuni, Comunità montana e le associazioni agricole di categoria (Confederazione coltivatori diretti, Confederazione italiana agricoltori, Unione pratese agricoltori). L’accordo prevede la costituzione di un Consorzio di filiera, il Consorzio legno energia provincia di Prato (Clepp), che garantirà un approvvigionamento energetico certo e duraturo nel tempo, cioè fornirà il ‘cippato’ (la materia prima, il legno da bruciare) a coloro che realizzeranno gli impianti.

Erano presenti alla firma dell’intesa l’assessore all’ambiente della provincia Stefano Arrighini, il presidente della Comunità montana Marco Ciani, i sindaci Annalisa Marchi di Vaiano, Doriano Cirri di Carmignano e Paolo Cecconi di Vernio, gli assessori Camilla Curcio per Prato, Renzo Marchiseppe per Cantagallo, Marco Buffini per Poggio a Caiano e Alessio Nerucci per Montemurlo e i rappresentanti delle associazioni degli agricoltori Maurizio Fantini (Coldiretti), Marco Bani (Unione agricoltori) e Andrea Terreni (Confederazione agricoltori).

«La creazione del Consorzio ci permette di garantire la scelta, che per noi è fondamentale, della filiera corta, cioè garantire l’approvvigionamento di legname proveniente da tagli, potature e così via agli impianti – ha dichiarato Arrighini – L’utilizzo del legname prodotto nel territorio provinciale ci permette di avviare un circolo virtuoso che non si esaurisce col risparmio energetico ma coinvolge anche l’indotto delle aziende agricole, l’occupazione e la cura per l’ambiente e il patrimonio boschivo».

Le aziende hanno ben accolto la proposta e sono già una trentina quelle che hanno aderito al Consorzio: si va dalle piccole che con 10 ettari di bosco ad alcune che ne contano anche 400. L’accordo affida alla provincia, in collaborazione con la Comunità Montana Val di Bisenzio, il sostegno del progetto per la costituzione del Consorzio, ma a garanzia di uno start–up rapido ed efficace del sistema, l’ente si occuperà anche di seguire e finanziare la realizzazione di una prima serie di microimpianti a servizio di edifici pubblici o di reti di teleriscaldamento.

Dai dati territoriale sembra che la materia prima non manchi: la provincia di Prato può vantare in proporzione il territorio più boscato della Toscana ed è ragionevolmente calcolato che la disponibilità di biomassa per usi energetici sia di circa 50 mila tonnellate l’anno. L’obiettivo della provincia e di tutti gli attori dell’intesa è di arrivare in tre/quattro anni ad utilizzarne almeno diecimila negli impianti che si stanno progettando e costruendo. Se l’obiettivo sarà raggiunto, verrà coperto il fabbisogno di circa 5.000 abitazioni e portata la quota di energia rinnovabile da biomasse al 6% dei consumi termici residenziali.

Inoltre si realizzerebbe anche uno strumento di sostegno all’economia rurale dato che la coltivazione dei boschi nell’ambito delle attività agricole ha il più alto tasso di occupazione e rappresenta dunque un indotto non trascurabile dal punto di vista economico. Ricordiamo però che dove questo sistema di produzione di energia si è affermato (vedi Austria) è stato messo in piedi un sistema di controllo ambientale rigoroso dato che si tratta sempre di combustioni che producono PM10 e nanoparticelle.

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