[25/06/2008] Vivere con cura di Marinella Correggia

Volare? No, No

ROMA. Estate, è tempo di volare? Una vacanza lontana, tropicale? O siamo di quelli che si fiondano sui voli a 20 euro a ogni fine settimana?
La prossima volta pensiamoci, se teniamo al clima. C’è qualcosa che in tutta la crisi dell’Alitalia non è quasi stata evocata: l’insostenibilità del trasporto aereo. Secondo i calcoli del California institute of technology, il solo trasporto aereo – di persone e merci - provoca il 10% dei gas serra totalmente prodotti dalle attività umane. E a differenza di altri settori è in forte aumento; si prevede un raddoppio dei chilometri percorsi a livello internazionale di qui a pochi anni.

In media (dipende da tanti fattori come il tipo di aereo, il tasso di riempimento, la quantità di scali) si può calcolare un impatto sull’effetto serra- per persona “volante” - pari a: 30 kg di CO2 equivalente ogni 100 km per i voli di meno di 2.000 km; 19 kg di Co2 equivalente ogni 100 km per i voli più lunghi (salita e discesa sono le fasi più energivore). Fanno quasi 2 tonnellate e mezza per un’andata e ritorno ai Caraibi (15.000 km). Ma anche per voli più corti possiamo calcolare quanto riscaldamento climatico produciamo.

Poi c’è l’impatto “a terra”: l’inquinamento acustico e atmosferico e la cementificazione prodotte dalla fungazione di nuovi aeroporti o dall’ampliamento di quelli esistenti. Lo sanno bene i comitati di cittadini che hanno la sfortuna di abitare nei pressi.

“Tanto, anche se non parto io, volano lo stesso!” ci sentiamo spesso rispondere. Ma non è così: per la legge della domanda e dell’offerta, più c’è richiesta e più aumentano i voli. Infatti il trasporto aereo è lievitato in seguito all’affermarsi delle formule a basso costo che hanno moltiplicato la domanda. Grazie anche a scandalose condizioni di favore di cui gode l’aviazione civile: niente tasse sul kerosene, niente Iva sui biglietti, e fino a poco fa anche l’esenzione dall’applicazione del Protocollo di Kyoto.

E allora? Ecco due semplici regole:
* Contribuire a svuotare i cargo. Le merci viaggiano per i continenti perché c’è qualcuno che le preferisce a ciò che viene da vicino. Portare una tonnellata in aereo per un chilometro provoca l´emissione di 0,9 kg di anidride Co2. Guardiamo la provenienza! Meglio i prodotti locali e di stagione.

* Mettersi la mano sulla coscienza prima di comprare un biglietto. Non ci sono ancora tantissimi luoghi da esplorare in Italia, il paese più vario del mondo? Non c’è forse ancora molto da vedere, in Italia e in Europa, che sia raggiungibile in treno o pulman (ci sono tariffe convenienti quanto i voli low cost)? E non è assurdo che frotte di italiani vadano a vedere in Spagna a vedere i musei e le discoteche e frotte di spagnoli vengano a fare la stessa cosa in Italia? Che i parigini vengano a fare la notte bianca a Roma e i romani la vadano a fare a Parigi? Avvertimento: anche i cosiddetti viaggi “ecosolidali” non lo sono se richiedono di salire su un aereo, che annulla tutto il loro effetto verdesociale.

Torna all'archivio