[23/06/2008] Aria

Indice qualità dell´aria: la proposta del Piemonte

FIRENZE. Sono sempre più diffusi gli indici per determinare lo “stato” di qualità dell’aria su area vasta, che utilizzano indicatori semplici e di immediata comprensione utili per fornire informazioni alla popolazione in merito ai rischi potenziali cui è sottoposta. Al di la delle varie modalità di calcolo, tutti i sistemi si assomigliano. Nell’edizione di greenreport dello scorso 11 aprile abbiamo parlato dell’indice Atmo utilizzato in Francia. Vediamo ora che indici si utilizzano nei Paesi anglosassoni.

Negli Stati Uniti l´Agenzia per la protezione dell´ambiente americana (Epa) ha da tempo proposto l’Air quality index (Aqi). Attraverso il sistema di centraline si registrano le concentrazioni giornaliere di inquinanti; successivamente si effettua il calcolo del rapporto tra la concentrazione giornaliera rilevata di ogni sostanza e il livello normativo della sostanza stessa; quindi si esplicita un valore di Aqi per ozono, particolato atmosferico, monossido di carbonio, anidride solforosa e biossido d´azoto.

Il più alto dei valori di Aqi tra le diverse sostanze inquinanti si trasforma nel valore di Aqi per quel giorno. In sintesi, il riferimento è l’inquinante presente in concentrazione maggiore in quel determinato momento: più alto è il valore di Aqi (varia tra 0 e 500) più elevato è il livello di inquinamento atmosferico e quindi il potenziale pericolo per la salute. In Gran Bretagna viene utilizzato l’Air pollution index. In questo caso vengono stabilite delle classi di concentrazione per ciascun inquinante (ozono, PM10, monossido di carbonio, anidride solforosa e biossido d´azoto), ponendo i livelli normativi delle sostanze come soglia di accettabilità. Il più alto dei valori per le diverse sostanze inquinanti si trasforma nel valore dell’indice per quel giorno.

In Italia - fa sapere Arpat- si trova qualcosa di simile in Piemonte dove è stato introdotto l’Indice di qualità dell’aria (Iqa). Il calcolo dell’Iqa prende in considerazione i principali inquinanti monitorati: monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (S02), biossido di azoto (NO2), ozono (O3), polveri sottili (PM10) e benzene. Per ciascun inquinante viene calcolato l’Iqi ottenendo un valore variabile da 0 a 100, nel caso in cui l’inquinante abbia una concentrazione inferiore ai parametri normativi, e superiore al 100, quando l’inquinante ha una concentrazione superiore a tali livelli.

La differenza con gli indici sopra esaminati, sta nel calcolo complessivo dell’indice di qualità dell’aria (Iqa), che considera la media dei valori relativi ai due inquinanti peggiori misurati in un giorno. In base a questo indice, la qualità dell’aria viene “suddivisa” in sette livelli di Iqa (da ottima a molto insalubre), a cui si associano diversi giudizi e alcune raccomandazioni comportamentali utili alla popolazione. L’indice utilizzato in Piemonte in sintonia con quanto visto in altri Paesi, più che una misura è un’analisi di tendenza che può comunque dare importanti informazioni sulla dimensione del rischio cui è sottoposta la popolazione.

Torna all'archivio