[18/06/2008] Consumo

Shiva: Agricoltura bio è soluzione contro cambiamento climatico

LIVORNO. «L’agricoltura biologica è l’unica vera soluzione per combattere il cambiamento climatico». Lo ha detto Vandana Shiva, leader del movimento bio, nel presentare la crisi ambientale del pianeta al Congresso mondiale Ifoam dell’agricoltura biologica, in corso a Modena fino al 20 giugno.

«Il protocollo di Kyoto è stata una falsa soluzione – spiega la vincitrice del Right Livelihood Award, il premio Nobel alternativo per la pace –, ha solo costruito un ‘commercio’ di emissioni nocive fra i vari paesi, senza cambiare la situazione”. L’agricoltura biologica ha invece dimostrato di poter essere efficace: «Le prove scientifiche ormai ci sono – spiega Nadia El-Hage Scialabba della Fao -: le pratiche bio possono ridurre a zero le emissioni di gas serra dovute all’agricoltura, emissioni che oggi coprono il 18% del totale». E pensare che c’è chi, vedi Battaglia del Giornale che peraltro è pure di Modena, ritiene che il biologico sia addirittura nocivo e che debba essere vietato nelle mense scolastiche…

Ma al di là delle idiozie, sul contributo che l’agricoltura biologica può dare ai cambiamenti climatici anche Jorgen Olesen, rappresentante dell’Ipcc (International panel on climate change), è d’accordo e anzi lancia una sfida ai produttori biologici: «L’agricoltura naturale deve fare ancora meglio – spiega Olesen –, bisogna eliminare l’uso di combustibili fossili e incrementare la produzione di biogas, insomma produrre da soli l’energia che ci serve».
L’emergenza climatica tuttavia è già in corso, e l’agricoltura deve adattarsi a convivere con siccità e inondazioni. «Le coltivazioni biologiche – continua Vandana Shiva – sono molto più resistenti di quelle chimiche, non distruggono la fertilità del suolo e, richiedendo meno irrigazione, non sprecano acqua preziosa».

Dello stesso parere Miguel Altieri, agroecologo dell’Università di Barkley (California), che aggiunge: «Il futuro è dei sistemi agricoli che tutelano la biodiversità, come quelli biologici e su scala ridotta. Le monocolture estensive di tipo industriale sono invece destinate a collassare, perché non sapranno adattarsi ai cambiamenti climatici e all’impennata dei costi del petrolio».

L’agricoltura industriale occupa però il 91% dei circa 1,5 miliardi di ettari dedicati all’agricoltura globale. Una quota sempre maggiore è destinata alla produzione di biocarburanti, con un conseguente aumento del costo del cibo: dai dati Fao, nel primo trimestre del 2008, il prezzo delle materie prime alimentari è cresciuto del 56%, con punte che per gli oli vegetali e il grano vanno dall´80% al 97%.

E finora la soluzione biologica come unica pratica sostenibile non è stata presa in considerazione dalle grandi organizzazioni internazionali. «Anche l’ultimo summit Fao di Roma – continua la Scialabba – è stato deludente e si è concentrato sui problemi correnti, senza guardare al futuro». Proprio per rimettere al centro dell’attenzione la proposta biologica, Vandana Shiva ha presentato il “Manifesto sul cambiamento climatico e il futuro sulla sicurezza alimentare”, redatto dalla Commissione internazionale sul futuro del cibo e dell’agricoltura. Il documento denuncia le false promesse nate negli ultimi anni: «Ogm e biocarburanti non solo sono false soluzioni – spiega Vandana Shiva –, ma rischiano di diventare pericolose deviazioni. Abbiamo dieci anni di tempo per cambiare le cose, e forse ancora meno, ma questa è la sfida che dobbiamo affrontare».

Osserviamo infine solo una cosa pur essendo assolutamente d’accordo sui benefici dell’agricoltura biologica all’ambiente: speriamo e riteniamo che non sia l’unica vera soluzione ai cambiamenti climatici perché da sola difficilmente farcela…

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