[12/06/2008] Energia

Nasce l´impresa europea Fch per la ricerca sulle celle a combustibile e idrogeno

BRUXELLES. A Bruxelles avrà sede l’impresa comune “Celle a combustibile e idrogeno” (Fch), un soggetto giuridico a composizione mista che dovrebbe garantire l’utilizzo coordinato e la gestione efficiente dei fondi comunitari assegnati alle iniziative tecnologiche comuni delle celle a combustibile e idrogeno.
I costi operativi saranno finanziati dalla Comunità, dall’industria e dagli altri soggetti giuridici pubblici e privati che partecipano alle attività. E ulteriori opzioni di finanziamento potrebbero essere fornite anche dalla Banca europea per gli investimenti, in particolare attraverso il meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (istituito congiuntamente dalla Banca europea per gli investimenti e dalla Commissione, ai sensi dell’allegato III della decisione 2006/971/CE).
Dunque mediante la messa in comune di risorse provenienti dal settore pubblico e da quello privato l’impresa comune potrà cercare di attuare un programma di attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione in Europa nei settori delle celle a combustibile e dell’idrogeno. Queste attività dovrebbero essere realizzate con la cooperazione e la partecipazione di parti interessate provenienti dal comparto industriale, comprese le piccole e medie imprese i centri di ricerca, le università e le regioni.
Del resto la tecnologia rappresentata dalle celle a combustibile e dall’idrogeno è molto complessa e di grande portata e la dispersione delle competenze tecniche è molto elevata.
E l’applicazione delle iniziative tecnologiche congiunte in questo settore risulta necessario per raggiungere una massa critica in termini di volume di attività, eccellenza e potenziale d’innovazione e per il relativo contributo potenziale alle politiche comunitarie, in particolare in materia di energia, ambiente, trasporti, sviluppo sostenibile e crescita economica
La cella a combustibile è infatti un generatore elettrochimico in cui, in linea di principio, entrano un combustibile (tipicamente idrogeno) e un ossidante (ossigeno o aria) e da cui si ricavano corrente elettrica continua, acqua e calore. Sono simili alle batterie ma nella cella a combustibile la materia attiva viene continuamente rinnovata e quindi la corrente elettrica continua può essere erogata indefinitamente se si mantiene l’alimentazione di combustibile e di gas ossidanti. Ma un aspetto di importanza fondamentale per le applicazioni delle celle a combustibile, è rappresentato dal fatto che gli effluenti (acqua e gas esausti), che vanno continuamente rimossi dalla cella, non contengono sostanze inquinanti. Come combustibile possono essere usati oltre all’idrogeno anche il metano e il metanolo; da questi naturalmente l’idrogeno deve essere estratto con un particolare procedimento.
L’idrogeno fra l’altro, è il “vettore” di energia pulita su cui sono riposte le speranza di riconversione dell’industria veicolistica mondiale per raggiungere il traguardo della produzione di veicoli Zev (Zero emission vehicles, veicoli ad emissioni nulle) economici ed efficienti.

Però la mobilità basata sull’idrogeno non si può fermare solo alla messa a punto della nuova tecnologia motoristica (quando arriverà e sarà ambientalmente ed economicamente conveniente): richiederà infatti cambiamenti epocali anche nelle complesse infrastrutture di produzione e distribuzione del carburante, nelle professionalità necessarie, le normative di riferimento. E tutto ciò non potrà avvenire in modo improvviso.
Proprio per questo i programmi degli stati più avanzati, e della stessa Unione Europea, prevedono al riguardo non solo il sostegno alla ricerca tecnologica sui “motori” ad idrogeno, ma anche la sperimentazione di sistemi di mobilità basati sull’idrogeno, su scala locale e regionale. Tali esperienze sono ritenute infatti strumenti fondamentali per anticipare il cambiamento, sia per l’ovvia necessità di sperimentare in scala ridotta le diverse soluzioni proponibili, che, ed anzi soprattutto, per mettere in moto fin da ora i necessari processi di riconversione.

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