[12/06/2008] Acqua

Addio Palina, la Nestlé si mangia anche l´acqua di qualità di Scarperia

FIRENZE. Quando il confronto si gioca su un terreno principalmente quantitativo come è il mercato, il grosso mangia il piccolo. Non c’è stata eccezione nel caso della famosa acqua minerale Palina, l’acqua di alta qualità prodotta nel comune di Scarperia, che è stata inglobata dalla vicina Panna, la grande azienda che fa parte della multinazionale Nestlè. La sorgente continua a fornire acqua che ora sarà imbottigliata sotto il marchio Panna che ne ha acquistato la concessione mineraria.

In questo caso non sono in gioco posti di lavoro, non ci sono perdite di occupazione, dato che i dipendenti Palina sono assorbiti dal nuovi proprietario, ma si è manifestata una nuova sconfitta per chi vuol stare sul mercato limitando l’impatto sull’ambiente.

Ricordiamo che Palina imbottigliava tutto in vetro e in vetro a rendere, in tutti formati, dalle bottigliette da mezzo litro, da 750 cl, da uno e due litri (formato quasi introvabile in questo materiale). La Palina secondo il vecchio proprietario aveva un mercato di nicchia pur essendogli riconosciuta un’ ottima qualità dovuta anche al contenitore in cui veniva distribuita. Ma non si vive di soli elogi e soprattutto gli elogi non riempiono lo stomaco.

La grande distribuzione (anche quella più attenta all’ambiente) si orienta secondo i consumi e i cittadini da anni sembrano preferire l’acqua contenuta in bottiglie di pet (polietilene terftalato): le confezioni sono più leggere e trasportabili, salvo poi dire che l’acqua in vetro ha un altro sapore, è più buona. La normativa Toscana del settore (recentemente aggiornata), favorisce sul piano economico i produttori che imbottigliano in vetro, ma poi la politica non tutela le piccole produzioni regionali che tra l’altro fanno fare anche poco movimento alle merci (qualche tempo fa era in qualche difficoltà anche l’acqua San Felice, della zona pistoiese, che imbottiglia in vetro).

Ora non sappiamo se il nuovo proprietario (Panna) che imbottiglia con Pet proveniente da varie parti d’Italia, vorrà dare una distinzione specifica (nella sua grande produzione), alla sorgente Palina magari mantenendo l’imbottigliamento in vetro di quell’acqua. Vedremo.

Greenreport continuerà a dire che ci si può dissetare bene, in qualità, facendo pochissima fatica e a costi contenuti, bevendo l’acqua potabile, quella che scende dal rubinetto con un semplice rotazione della manopola. Continueremo ad informare cercando di eliminare i pregiudizi culturali che circondano il mondo delle acque del “sindaco”. Ma leggiamo anche noi i dati: gli italiani sono i maggiori consumatori al mondo di acque minerali. E pure in questo settore qualche distinzione andrebbe fatta.

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