[12/06/2008] Parchi

I fiumi dell’Africa occidentale invasi da piante infestanti

LIVORNO. A Dakar, la capitale del Senegal è in corso un summit internazionale sulle minacce causate dalle specie vegetali esotiche invasive dei fiumi, in particolare tifa, Salvinia molesta e Pista stratiotes che con la loro espansione hanno impatti anche su foreste, agricoltura, risorse idriche, turismo e pesca.

All’incontro, che si svolge nel quadro di un programma mondiale avviato dalla Banca africana di sviluppo in collaborazione con il segretariato per l’ambiente della New partnership for Africa´s development (Nepad), partecipano Guinea, Guinea Bissau, Costa D’avorio, Mali, Mauritania, Niger, Senegal e Togo

Il summit dovrebbe servire a rafforzare le capacità di gestione di queste specie da parte di questi Paesi dell’Africa occidentale, attuando un programma che ha raggiunto il suo secondo anno di applicazione e che dovrebbe essere completato nel 2011.
A beneficiare del programma sono anche Benin, Gambia, Ghana e Nigeria. A preoccupare di più è il delta del fiume Senegal dove almeno 121 mila ettari sono invasi dalle tre specie acquatica, soprattutto dalla tifa.

Gli intervenuti al summit hanno chiesto tutti l’approvazione di una legislazione per la gestione di queste specie invasive, precisando che il solo intervento efficace, ad oggi, è «la lotta meccanica, perché non esistono nemici naturali contro la tifa da qui l’assenza di lotta biologica».

Secondo Demba Mamadou Bâ, coordinatore del progetto di gestione integrata delle specie acquatiche accidentali e proliferanti in Africa occidentale «la Tifa costituisce un flagello ma se è ben gestita, può essere valorizzata e trasformata in fonte di guadagno, in particolare per produrre carbone, stuoie e farne compostaggio».

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