[11/06/2008] Consumo

La rivolta contro la mucca pazza Usa manda a casa il governo della Corea del sud

LIVORNO. Nonostante le dimissioni del governo, migliaia di manifestanti hanno nuovamente invaso stanotte e stamattina le strade di Seoul, la capitale della Corea del sud, per chiedere di rinegoziare l’accordo per l’importazione di carne bovina americana. Il centro di Seoul si è trasformato in una enorme distesa di candele accese e 700 mila persone hanno paralizzato il traffico della metropoli asiatica.

Dopo gli scontri di domenica e lunedì tra i manifestanti, chiamati a raccolta dall’opposizione, dalle organizzazioni degli agricoltori e delle associazioni no-global, con la polizia nelle vicinanze dell’ambasciata Usa, che hanno causato 2 feriti ed 11 arresti, stanotte 20 mila poliziotti hanno eretto barriere alte 5 metri e mezzo, utilizzando container, per impedire ai manifestanti di avanzare verso il parlamento.

Il dimissionario ministro dell´agricoltura, Chung Woon-chun è andato direttamente alla manifestazione «per chiedere pubblicamente scusa». La richiesta che arriva dalle piazze coreane è quella di rinegoziare con gli Usa la parte dell’accordo che riguarda l’età dei capi di bestiame importati in Corea del sud per evitare la malattia della mucca pazza. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak aveva cercato di correre ai ripari già da sabato, chiedendo a George W. Bush di assicurare che la carne made in Usa esportata in Corea non provenisse da capi di oltre 30 mesi di età. Ma la risposta non deve essere stata conciliante, così Lee ha incoraggiato gli acquirenti sudcoreani a rifiutare volontariamente la carne americana proveniente da animali di oltre 30 mesi.

Ma i manifestanti non sono rimasti soddisfatti, chiedono di ridurre il limite a 20 mesi e accusano al governo di esporli alla mucca pazza esportata dall’America. In tutta la Corea del sud la protesta contro l’importazione della carne americana è montata ed oggi sono scese per le strade un milione di persone, una cifra record per il Paese, e al rifiuto della carne Usa si è aggiunto lo scontento per la politica del governo che con le sue riforme colpisce il già debole Stato sociale.

La luna di miele con il governo conservatore del neo-presidente della repubblica Lee si è interrotta bruscamente e ieri il governo del primo ministro Han Seung-soo ha presentato le dimissioni. Il tasso di popolarità di Lee è calato a meno del 20% in pochi giorni, tanto che oggi ha mandato il suo portavoce a dire in televisione che «il governo ha bisogno di mettere la sicurezza del popolo tra le maggiori priorità per rispondere alla manifestazione di massa della veglia delle candele nelle strade di questa sera».

Ma ai capi più radicali della protesta le dimissioni non bastano, ed hanno annunciato proteste e resistenza ad oltranza se il presidente Lee non straccerà l’accordo con Washington, per rinegoziarlo nel suo insieme e per impedire comunque l’importazioni di parti che vengono considerate a rischio, come l’intestino dei bovini.

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