[09/06/2008] Parchi

I vecchi pascoli del Nicaragua diventano foreste di teck

LIVORNO. La Banca mondiale ha deciso di dare nuovo impulso a un progetto avviato in Nicaragua che dovrebbe permettere di evitate l’emissione in atmosfera di gas serra ed attenuare il riscaldamento, ma anche di fornire risorse naturali durevoli e sostenibili in una delle aree più povere del centro-America, contribuendo a salvaguardare specie locali di alberi in via di estinzione sparizione e le foreste esistenti

Il Nicaragua precious woods project, iniziato nel 2006, prevede di trasformare nel sud del Paese, 600 ettari di terre private, in passato usate come pascoli per bovini, in nuove foreste di teck.

Così verrebbero assorbite circa 300 mila tonnellate di CO2 entro il 2017 e generate crediti di carbonio messi in vendita sul mercato internazionale, preservando allo stesso tempo 350 ettari di foreste secondarie e di alberi adulti.

«Quando una generazione di giovani alberi di teck arriverà a maturità - spiega la Banca mondiale – costituiranno una risorsa sostenibile e utilizzabile commercialmente di legno per il mercato nazionale e internazionale, riducendo di conseguenza lo sfruttamento delle foreste naturali. Questo progetto va dunque ad accrescere il sequestro di carbonio, fornendo una fonte durevole di entrate a comunità vulnerabili. Tra il numero di altre ricadute ambientali del rimboschimento, si conta la prevenzione dell’erosione, la protezione delle falde freatiche, la rigenerazione del suolo ed il miglioramento del microclima e dell’equilibrio idrico».

L´attuazione del progetto è affidata a Precious Woods, un’azienda forestale fondata nel 1990 con l’obiettivo do fornire servizi di sfruttamento forestale sostenibili e di ridurre il disboscamento, è stata la prima società certificata dal Forest Stewardship Council per lo sfruttamento forestale rispettoso dell’ambiente e socialmente responsabile.

La società gestisce in America latina oltre 400 mila ettari di foresta tropicale, più di mille ettari di specie arboree locali e quattromila ettari di teck, la Banca mondiale ha già acquistato, nel 2006, dalla Precious Woods quote di emissioni di CO2 in Costa Rica, per compensare le emissioni di gas serra dei suoi uffici a Washington.

Il Nicaragua è stato scelto perché è il Paese più povero della regione dopo Haiti, ed anche se è il più grande dell’America centrale è anche quello meno abitato. L´agricoltura rappresenta il 20% del suo Pil ed occupa il 40% della forza lavoro. Il Teck non è una specie nativa del sud-est asiatico, ma si è perfettamente adattata al duro ambiente del Nicaragua, scosso spesso da uragani, inondazioni, siccità ed incendi e resiste benissimo agli assalti degli insetti. Il precious woods project potrebbe quindi essere per il Nicaragua una nuova occasione di sviluppo sostenibile e di riconversione agricolo-forestale.

Il progetto si sviluppa su 2 vecchie fattorie di bovini vicino al villaggio di Sapao nel sud-ovest del Paese, tra il lago Nicaragua, l´oceano Pacifico e il confine col Costarica e punta a ampliarsi per arrivare a rimboschire almeno 4 mila ettari.

Il progetto è finanziato dal “Fondo carbonio” della Banca mondiale e da altri investitori istituzionali con 8,37 milioni di dollari.«Questo progetto aiuta le comunità a diventare le beneficiarie del mercato del carbonio – spiega Armando E. Guzman, uno specialista ambientale della Banca mondiale e supervisore del progetto – Si tratta di un progetto pilota per la Banca, per il Nicaragua e per la regione, perché ci permetterà di sapere se il commercio delle quote di riduzione del carbonio può funzionare».

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