[06/06/2008] Rifiuti

Inceneritore, Sic, Piano regolatore, raffica di procedure infrazione della Commissione Ue contro l´Italia

BRUXELLES. La Commissione europea ha annunciato che procederà contro l´Italia in relazione a tre diversi casi di violazione della legislazione Ue sull´ambiente.
Il primo caso riguarda la mancata valutazione dell´impatto ambientale in relazione a un nuovo inceneritore di rifiuti a Massafra, in Puglia, in violazione della direttiva Ue 85/337 e successive modifiche che impone agli Stati membri di effettuare una valutazione di impatto ambientale per alcuni progetti che possono avere un significativo impatto sull´ambiente, prima di autorizzarne la realizzazione. «Non solo – sottolinea l’Ue - gli Stati membri devono consultare l´opinione pubblica in proposito e tenere conto dei risultati della consultazione prima di adottare una decisione definitiva».

Già nel novembre 2006 la Corte di giustizia aveva condannato l´Italia per l´inceneritore di Massafra e per un´altra violazione della direttiva sull´impatto ambientale. «Nel frattempo è stata avviata una valutazione dell´impatto a posteriori dell´inceneritore – spiega la Commissione Ue - che, tuttavia, non garantisce un´efficace consultazione dell´opinione pubblica, come richiesto dalla direttiva. La Commissione ha deciso pertanto di inviare all´Italia una lettera di costituzione in mora ai sensi dell´articolo 228 del trattato, che si applica quando uno Stato membro non ha dato piena esecuzione a una sentenza della Corte europea di giustizia. L´articolo attribuisce alla Commissione il potere, dopo l´emanazione di due avvertimenti, di deferire lo Stato membro alla Corte una seconda volta e di chiedere che vengano inflitte ammende».

Parere motivato della Commissione anche per un progetto di prelievo di acqua dal fiume Trebbia, in Emilia Romagna, «che sta arrecando danni a un prezioso habitat faunistico inserito nella rete Ue di siti protetti "Natura 2000". Il sito del "Basso Trebbia" è designato sia come sito di importanza comunitaria ai sensi della direttiva Ue sugli habitat sia come zona di protezione speciale ai sensi della direttiva Ue sulla protezione degli uccelli selvatici.

E’ stata fatta una valutazione in situ degli effetti del progetto di prelievo idrico, concludendo che per evitare danni era necessario garantire un deflusso minimo vitale di acqua nel fiume. «Tuttavia – spiega la Commissione Ue - l´autorizzazione concessa al progetto stabilisce che tale deflusso minimo vitale sia rispettato a partire dal 2009 ma che, fino a tale data, possa essere garantita solo una parte di esso. Il ridotto deflusso di acqua danneggia il valore ecologico del sito e costituisce quindi una violazione della direttiva habitat. L´invio del parere motivato ai sensi dell´articolo 226 significa che la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia qualora l´Italia non risolva il problema in tempi brevi».

Avvio della procedura di infrazione anche per l´inadempienza del comune di Staranzano, in provincia di Gorizia, che non ha accertato di eseguire una valutazione strategica dell´impatto ambientale prima di approvare il «nuovo piano regolatore.

Il comune avrebbe violato la direttiva 2001/42/CE sulla valutazione dell´impatto ambientale «che ha l´obiettivo di garantire che le conseguenze sul piano ambientale di determinati piani e programmi siano individuate e valutate prima dell´adozione degli stessi. La direttiva prevede che per determinati piani, compresi quelli che stabiliscono l´uso di aree poco estese a livello locale, gli Stati membri devono accertare se una valutazione dell´impatto sia o no necessaria effettuando uno "screening" basato su una serie di criteri elencati nell´allegato II della direttiva. Nel caso del piano regolatore adottato per il comune di Staranzano, in provincia di Gorizia, la decisione delle autorità competenti di non effettuare un´analisi dell´impatto ambientale non era fondata su criteri corretti. L´invio di un parere motivato ai sensi dell´articolo 226 significa che la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia qualora l´Italia non risolva il problema in tempi brevi»

Molto duro con il nostro Paese il commissario Ue al´ambiente Stavros Dimas: «Realizzare una valutazione dell´impatto ambientale di nuovi piani e progetti e consultare l´opinione pubblica prima dell´adozione di una decisione definitiva sono elementi essenziali di una buona governance. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno iscritto queste procedure nel diritto comunitario e tutti gli Stati membri sono tenuti a rispettarle. Auspico che l´Italia intervenga tempestivamente per arrestare i danni arrecati al sito faunistico del Basso Trebbia».

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