[03/06/2008] Consumo

Iso 15392: Le norme tecniche internazionali e volontarie per la sostenibilità del costruire

LIVORNO. Sono arrivate le norme tecniche internazionali per costruire sostenibile: il comitato tecnico Iso/Tc 59 ha elaborato le Iso 15392:2008 “Sustainability in building construction – General principles” che definiscono i principi generali per la sostenibilità nel settore delle costruzioni edilizie e forniscono una base comune per facilitare la comunicazione tra i soggetti della filiera dai costruttori agli architetti, dagli artigiani ai designer, dai proprietari agli amministratori, dalle autorità ai consumatori.

Le Iso 15392:2008 infatti sono i documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) delle costruzioni secondo lo stato dell´arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti nel mondo.Sono una serie di criteri tecnici dedicati a specifici aspetti della sostenibilità applicabili agli edifici, ai lavori edilizi, ai materiali da costruzione, nonché ai prodotti, ai servizi e ai processi ad essi collegati.

I principi espressi nella norma tecnica tengono conto di variabili quali le condizioni, le priorità e i bisogni che si manifestano in un contesto sociale e che includono concetti come solidarietà, cultura, tradizioni, eredità storica, salute e comfort. E rispondono all’esigenza di definire strategie locali, più che universali perché le realtà possono differire da regione a regione.

Del resto gli edifici in tutto il loro ciclo di vita, assorbono considerevoli risorse naturali come il suolo e l’energia e contribuiscono in maniera notevole alle trasformazioni dell’ambiente circostante. Una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta al modo di costruire, ai materiali impiegati e alle tecniche adottate proprio perché il settore dell’edilizia può dare una mano alla riduzione dei consumi energetici e di materia attraverso tecniche di costruzione a basso impatto e migliorando l’efficienza energetica degli edifici. E nel processo devono essere coinvolti tutti gli operatori della “filiera”, quindi in questo contesto appaiono quanto mai opportune (se pur volontarie e non obbligatorie) le normative tecniche fornite dall’Iso se rendono effettivamente possibile la comunicazione fra gli operatori, il rispetto dell’ambiente e dell’uomo.

Quello delle costruzioni rappresenta infatti uno dei fattori maggiormente determinanti nel definire la qualità della vita delle persone e contribuisce in maniera fondamentale alla definizione e alla preservazione dell’identità e dell’eredità culturale di un popolo. Ma è anche vero che quello dell’edilizia è un settore chiave dell’economia soprattutto italiana (basti pensare che esso rappresenta nel suo insieme più del 10% del PIL dell´Unione europea).

Uno studio del Cresme presentato nel febbraio di questo anno evidenzia infatti che dal 2000 al 2007, le imprese di costruzioni (compreso sia il settore dell’edilizia sia quello delle installazioni di impianti), è passato da 589.707 addetti a 775.886 e gli architetti sono oltre 123.000, uno ogni 470 abitanti. Nel 2007 sono 81.516 gli edifici costruiti ( per un valore di 196 miliardi di euro) di cui il 75% ad uso abitativo: la maggior parte però sono villette, palazzine e edifici ad uso turistico, (seconde case), poche le prime case e poche le costruzioni di edilizia popolare.

Dunque introdurre nella progettazione criteri tecnici se pur volontari di sostenibilità nel costruire è un modo per bilanciare almeno in parte il consumo di territorio che comunque, criteri tecnici di sostenibilità o no, determinano.

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