[03/06/2008] Comunicati

Ahmadinejad, lo scomodo eroe del nucleare

ROMA. Il “diavolo” Mahmud Ahmadinejad è arrivato a Roma per il vertice Fao ed è tenuto a distanza da un cordone politico-sanitario del governo italiano e del Vaticano, una zona rossa che finisce dove cominciano il business. L’agenzia ufficiale Irna ricorda oggi che in Iran tra coloro che fanno infatti lucrosi affari ci sono l’Ansaldo Fata, del gruppo Finmeccanica. «L´Ansaldo – spiega l’Irna - è attiva in Iran da molti anni, ma la realizzazione del suo ultimo progetto, del valore di circa 350 milioni di euro, risale al 2004, con la partecipazione alla costruzione di quattro centrali elettriche. La Fata ha in corso di realizzazione un impianto da oltre 300 milioni di euro per la produzione di alluminio primario a Bandar Abbas, nel Sud dell´Iran».

Ma ai governi occidentali non vanno giù le dichiarazioni ferocemente antiebraiche ed anti-israeliane del presidente iraniano e la stampa di Teheran parla ormai apertamente di «un peggioramento delle relazioni fra Italia e Iran, citando fra l´altro il fatto che nelle ultime settimane il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato una linea di maggiore fermezza nei confronti del programma nucleare civile di Teheran rispetto al precedente esecutivo. Ma comunque sia, gli interessi commerciali rimangono di capitale importanza per l´Italia, in un Paese ricco di petrolio e gas come l´Iran con il quale esiste una consolidata tradizione di interscambi e progetti di sviluppo realizzati da imprese italiane. Nel 2007, con un interscambio complessivo di 5,7 miliardi di euro, l´Italia è stata, tra i Paesi dell´Unione europea, il primo partner commerciale dell´Iran. Le importazioni per l´80% petrolifere, sono state pari a 3,9 miliardi, contro esportazioni per 1,8 miliardi, che hanno posizionato l´Italia al terzo posto tra i Paesi fornitori di Tehran».

Probabilmente proprio per questo Ahmadinejad ha detto che «Nel nome di Dio, voglio tanto bene al popolo italiano, che è tanto ricco di civiltà e di storia. I nostri due popoli hanno molte comunanze storiche», il cemento di questa storia si chiama petrolio e gas. Intervenendo a Roma al vertice Fao Ahmadinejad ci è andato come sempre giù pesante, confermando la sua visione alternativa, da leader dei Paesi che non accettano la visione occidentale del mondo, rovesciando i paradigmi Usa e trasformando i Paesi ricchi nel vero “Impero del male”. Un ribaltamento che trova sempre più simpatie nei Paesi più poveri, tra i disperati e gli affamati, la tromba della rivolta suona anche per le disattente orecchie dei potenti del mondo che non a caso accorrono in massa verso il summit di Roma.

Ma non è stata risparmiata nemmeno la Fao, organizzatrice del vertice, e l’Onu apertamente accusati di essere controllati da Paesi che «pensano solo ai loro interessi e da volontà varie mosse occasionalmente da motivazioni diaboliche. La svalutazione del dollaro e l´aumento dei prezzi dell´energia sono due facce della stessa medaglia – ha aggiunto il presidente iraniano - Il pagamento delle spese di guerra e delle occupazioni, la compensazione dei forti consumi e l´aver riempito le tasche del capitalismo globale svuotando le tasche delle nazioni, tutto questo è stato sostenuto da una vasta iniezione di dollari che è stato svalutato. Un fenomeno che mette i rapporti economici del mondo sull´orlo della distruzione».

E per combattere la degenerazione delle coscienze e dei costumi portata dall’occidente infedele Ahmadinejad invoca a Roma (e non a caso in arabo, non in persiano…) la benedizione di «Dio e Khomenini. E´ lui che ci ha indicato la strada di una vita libera della morale, dell´onestà contro l´egoismo e l´ostilità».Ma i nuovi e vecchi sostenitori italiani del nucleare salvifico e a tutti i costi hanno trovato forse uno scomodo eroe, infatti secondo il presidente iraniano i Paesi ricchi «hanno formato un fronte contro la produzione e l´uso dell´energia nucleare, che invece è pulita e a buon mercato. Nel campo dell´energia sono evidenti irresponsabili interferenze: è chiaro che mani, sia nascoste sia visibili, sono all´opera per controllare in modo menzognero i prezzi allo scopo di perseguire i loro intenti politici ed economici».

Ahmadinejad si era fatto precedere dal discorso di fuoco in occasione di una cerimonia a Teheran davanti ad ospiti stranieri in occasione del diciannovesimo anniversario della scomparsa dell´Imam Khomeini: «Il regime criminale e terroristico sionista (Israele n.d.r.) è arrivato alla fine della sua opera. Il conto alla rovescia per la fine dell´impero del potere (gli Usa n.d.r.) è iniziato´. Dovreste sapere che il regime criminale e terroristico sionista che ha una storia di 60 anni di aggressioni, saccheggi e crimini è arrivato alla fine della sua opera e presto sparirà dalla carta geografica. Il conto alla rovescia della distruzione dell´impero del potere e della ricchezza è cominciato».

Il giorno prima il ministro degli Esteri, Manouchehr Mottaki, aveva chiesto a tutti i musulmani di «spazzare via" Israele: Come disse l´imam Khomeni, se ogni musulmano versasse un bicchiere d´acqua su Israele, Israele scomparirebbe». La platea della Fao a Roma è stata un’ottima occasione per ergersi a paladino degli ultimi del pianeta, ad incitare alla rivolta contro l’ingordigia dei ricchi e contro la fame. Peccato che a tanto ostentato integralismo non corrisponda poi un modo di fare altrettanto coerente, che alle parole di fuoco contro gli occidentali (e degli occidentali contro l’Iran) non corrisponda il taglio di tutti i legami con le multinazionali energetiche che sono parte essenziale del sistema della globalizzazione capitalista che a parole fa tanto schifo ad Ahmadinejad, ma che nei fatti è amica del regime islamico nello sfruttamento di risorse vendute a carissimo prezzo ai Paesi poveri di cui l’Iran si erge a paladino integerrimo.

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