[03/06/2008] Parchi

Ancora sulle ´mancanze´ del ministro Bondi...

LIVORNO. Certamente non sentivamo la mancanza di Bondi. Certamente può anche darsi che sia stato un errore sottrarre al piano del parco la valenza di piano paesaggistico e quindi all´ente parco la competenza paesaggistica, ma non ci sono in giro preclari esempi di piani del parco con specifici contenuti paesaggistici.

Quindi ha ragione Moschini ad incavolarsi perché il piano del parco di S.Rossore - Migliarino aveva molti di quei contenuti e forse era ed è uno dei pochi ancora in circolazione con queste caratteristiche, perché anche a livello regionale si sembra attardati in tutt´altre faccende.

Ma non sentivamo la mancanza di Bondi anche e soprattutto perché la prima uscita l´ha fatta in termini propagandistici e il richiamo a Monticchiello ne è cartina di tornasole. Bondi usa Monticchiello per vellicare la contestazione a politiche territoriali dei governi di centrosinistra, è palesemente strumentale, anche se quei governi hanno fatto molto per facilitare queste manovre spericolate che sperano di mettere insieme destra e movimenti.

Bondi dovrebbe occuparsi, invece, subito e bene, dello stato delle soprintendenze, dell´assoluta assenza di qualsivoglia indicazione offerta a chi materialmente è il front office del cittadino, i comuni, in merito all´attuazione delle recenti modifiche apportate al codice del paesaggio.

Se il ministro pensa che siano più importanti le grandi manovre rispetto alle certezze da affidare ai comuni, agli uffici delle soprintendenze, ai cittadini, farà poca strada ed un cattivo servizio. Ma è altrettanto evidente che a questa che appare come una prima dimostrazione di irresponsabilità, il solito giochino politico, corrisponda quanto meno l´ignavia di chi, per legge, dovrebbe garantire idonei strumenti di governo del territorio.

Il riferimento di Moschini al PIT in proposito è calzante. Il PIT è stato approvato ma non era piano paesaggistico, forse hanno ragione i critici che hanno parlato di un piano di chiacchiere che non sceglie ( e l´eterno ritorno di piste a destra o a manca a Peretola ne è la dimostrazione), e resta il fatto che è in corso un approfondimento paesaggistico che stenta a vedere la luce, che si sente dire, ancora una volta, che sarà la filiera PIT - PTC - Piani strutturali a definire il piano paesaggistico (e chissà quando si arriverà a disporne), resta il fatto che il piano paesaggistico non c´è, che nessuno sa dire come si gestisce la transizione tra l´entrata in vigore delle modifiche del codice e l´approvazione del piano paesaggistico.

Insomma, sembra che l´irresponsabiltà verso il cittadino sia ormai patrimonio comune. A nessuno passa per la testa la preoccupazione di garantire certezza dei procedimenti, tutti sembrano dimenticare che le amministrazioni comunali, il front office del cittadino, sono state oberate (anche per responsabile sottovalutazione del problema da parte dell´ANCI) di competenze senza disporre di personale in qualità e quantità, anzi scontando successivi blocchi alle assunzioni per i vari patti di stabilità.
Così sarà un terno al lotto percorrere la strada per disporre di un permesso di costruire con il parere del collegio comunale per il paesaggio e quello della Soprintendenza (vincolante o no?), che si portano via almeno 90 giorni senza contare i tempi del passaggio di corrispondenza, senza contare i costi che si dovranno sopportare perché i pareri o autorizzazioni paesaggistiche dei comuni vanno trasmesse anche alla provincia ed alla regione. Non parliamo poi di che cosa succede per la valutazione dei piani attuativi o delle varianti agli stessi o al regolamento urbanistico.

In conclusione si forma anche una sensazione - constatazione su politici ed anche movimenti ed associazioni. Cioè che tutti abbiano come fine la promozione di se stessi, mentre l´interesse vero del cittadino, il funzionamento della pubblica amministrazione siano strumenti. Ovvero, per avere qualche speranza per il futuro, c´è oggi un corpo sociale, ci sono cittadini utili per una nuova stagione di servizio alla Repubblica come forse c´è stata una classe politica che ha ribaltato i termini della questione nel recente passato (molta parte di quella reclutata soprattutto negli enti locali allo sbocco della crisi politica di tengentopoli)?

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