[03/06/2008] Parchi

Parchi: problemi reali e idee bislacche

PISA. Per una coincidenza probabilmente del tutto casuale sulla rassegna stampa di Federparchi si sono potute leggere alcune notizie negli stessi giorni sui parchi laziali che inducono a qualche considerazione.

L’assessore regionale all’ambiente Zaratti preannuncia di aver dato disposizioni all’Agenzia regionale parchi di studiare come risolvere i problemi insorti al parco dei Monti Simbruini nelle cinque tra le più estese Z.p.s. del Lazio in rapporto alla agricoltura che ha creato delicati problemi agli agricoltori e alle amministrazioni locali. Si studieranno opportune riperimetrazioni che non è – in rapporto ai siti - solo un problema laziale.

Paolo Giuntarelli di Romanatura dal canto suo solleva invece una serie di questioni relative al funzionamento complessivo dei parchi del Lazio specialmente in riferimento alla pianificazione che peraltro non va alla grande da nessuna parte. La mancata approvazione dei piani da parte dei parchi non può infatti che depotenziarne il ruolo e l’immagine.

A fronte di questa situazione che fatte tutte le debite differenze tocca aspetti e difficoltà che si ritrovano sebbene in misura diversa in tante altre regioni e tali da giustificare anche la richiesta fatta da tempo di una Conferenza nazionale per fare il punto su una situazione innegabilmente preoccupante, c’è anche chi disinvoltamente presenta ricette alla Di Bella.

Un consigliere regionale dell’Idv ha presentato infatti proprio alla regione Lazio una proposta di legge per accorpare tutti i parchi regionali un unico ente così passiamo da un’ottantina di consiglieri a soli 6 con riduzione anche di personale. Così i parchi che non hanno fatto il piano e non sono stati neppure commissariati imparano. Sono i riformatori con le forbici per i quali che si tratti di enti regionali, comunità montane, province parchi inclusi basta tagliare. Dalle mie parti si chiamano bischerate nel Lazio forse patacche. La cosa singolare è che questa esigenza di accorpamento scaturirebbe da necessità turistiche. Ma il nostro consigliere regionale sa quali sono le finalità di un parco? Provi a chiederlo ai Monti Simbruini.

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