[28/05/2008] Parchi

Alla scoperta della "rete ecologica"

FIRENZE. Uno dei macrobiettivi del Praa (Piano regionale di azione ambientale 2007-2010) predispone di aumentare la percentuale di aree protette, migliorarne la gestione e conservare la biodiversità terrestre e marina. Direttamente correlato alla tutela e valorizzazione della biodiversità, è l’idea di “rete ecologica” come strumento di strutturazione del territorio: cioè una rete fisica di aree naturali, collegate da corridoi e sostenute da zone cuscinetto, per facilitare la dispersione e la migrazione delle specie ai fini della conservazione della natura, dentro e fuori le aree protette. Questo in conseguenza dei danni sempre più evidenti, creati agli habitat dalle attività umane (urbanizzazione e attività produttive), che hanno dato origine alla frammentazione del territorio. Del tema si parlerà al convegno nazionale “Reti ecologiche: i percorsi della biodiversità” che si terrà il prossimo 3 giugno a Firenze (Sala auditorium del Consiglio regionale, via Cavour 4).

«La rete ecologica - sottolinea Beatrice Pucci di Airba (Associazione italiana ricerca biologica ambientale) organizzatrice del convegno - rappresenta una delle migliori possibili alternative ai tradizionali modelli di pianificazione territoriale delle aree naturali da salvaguardare; in essa l’integrazione della naturalità diffusa, finalizzata al miglioramento funzionale dell’ecosistema, prevale sulla conservazione puntuale di habitat e specie. Le reti ecologiche - continua Pucci - sono il luogo concettuale e progettuale nel quale confluiscono approcci e discipline diverse per il disegno di piani e programmi di tutela ambientale, cioè costituisce la strategia polifunzionale di salvaguardia e gestione della naturalità di un territorio inteso come sistema di relazioni orientato allo sviluppo ecocompatibile locale attraverso processi ed azioni che partono dal basso (bottom-up); per cui è importante che la rete ecologica abbia oltre ad una dimensione fisica anche quelle di tipo sociale, culturale ed educativa». Durante il convegno si parlerà ovviamente anche della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, della conseguente Rete Natura 2000 e del recepimento della Regione Toscana avvenuto con la legge n. 49/1995, che ha avviato il processo di realizzazione della rete ecologica nella nostra Regione.

«In questo quadro - aggiunge Pucci - il convegno intende avviare un’azione di sensibilizzazione e valorizzazione della conservazione della biodiversità nel territorio toscano attraverso la promozione dello “strumento” delle “reti ecologiche” e dello sviluppo della cultura della tutela della naturalità, al fine di adottare un approccio corretto per tutela delle diversità naturali e per stabilire un rapporto equilibrato e sostenibile con l’ambiente ed il suo territorio» conclude la rappresentante di Airba. Formazione ed informazione per far acquisire le conoscenze scientifiche e normative sulle reti ecologiche per la conservazione della biodiversità sono alla base degli obiettivi del convegno per creare anche un’occasione di riflessione e proposte innovative sugli aspetti legati all’implementazione delle reti ecologiche.

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