[27/05/2008] Comunicati

Sugli effetti collaterali del caro petrolio: dall´autotrasporto alla bici

LIVORNO. Il prezzo di un barile di greggio a NewYork ieri era di 133,27 dollari, gli autotrasporti italiani vanno in crisi e i cittadini newyorkesi riscoprono la bici...anche se griffata. L’effetto dell’incontrollato aumento del gasolio (che insieme alla benzina sfiorano 1,5 euro a litro) la debolezza contrattuale degli autotrasportatori nei confronti dei committenti, il disorientamento normativo e progettuale nel settore hanno portato- secondo i dati Cna Fita – 3 mila imprese di autotrasporto alla cancellazione dall’albo con il conseguente calo di addetti di circa 33.200 unità e altre 15 mila impresa rischiano la stessa sorte.

Per porre rimedio a una tale situazione il presidente della Cna Fita Franco Coppelli dichiara che sono necessarie misure correttive sui costi e sulla normativa di settore. Ossia modifiche alla riforma inserendo le misure antidumping, l’osservatorio dei costi e l’uso del contratto tipo fino a stabilire una corretta responsabilità della filiera fra impresa di autotrasporto e la produzione delle merci.

Nel frattempo negli Usa, in particolare nella settimana della moda, salgono sulle passerelle di New York le due ruote a pedali: Chanel ne ha approfittato per mettere in vendita un modello con decorazioni in pelle e tanto di logo della maison al costo di 12 mila dollari imitata immediatamente anche da altri stilisti. Manubrio e pedali sono dunque diventati “trendy” e gli stilisti progettano modelli di lusso per clienti esigenti e benestanti.

Bici firmata o no, il mezzo rimane una valida alternativa all’auto che piace non solo alle star famose o ai ricconi newyorkesi ma anche ai sindaci di altre città Usa. A Chicago, ad esempio, il primo cittadino Richard Daley sta tentando la strada della “ciclizzazione”: piste ciclabili, multe per gli automobilisti che mettono in pericolo la vita dei ciclisti, parcheggi per le bici con tanto di addetto che consegna il mezzo e al ritorno anche la possibilità di fare la doccia.

La bicicletta si sa è un mezzo di locomozione che non inquina, non consuma, occupa poco spazio, costa poco e, perché no, mantiene in forma e ha il suo peso nell’educazione all’ambiente e allo sport. Per sviluppare l’uso della bici ci vogliono piste ciclabili, maggior sicurezza, una buna dose di rispetto degli spazi dedicati ai ciclisti e tanta buona educazione stradale e non solo. E forse l’aumento della benzina e del gasolio potrebbero dare una spinta al suo uso e sviluppo.

Forse l’aumento della benzina potrebbe rivelarsi il modo per spezzare la dipendenza nazionale dal petrolio perché con prezzi anche più alti le comunità locali, gli Stati e i governi saranno costretti a trovare nuove soluzioni che producano meno emissioni di gas serra. Prezzi più alti sicuramente portano situazioni di emergenza come quella in Italia denunciata dal settore dell’autotrasporto, però potrebbero trasformarsi, almeno nei paesi occidentali, in un vantaggio per costringerci a cambiare uno stile di vita energivoro, bulimico e quindi insostenibile socialmente e ambientalmente.

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