[27/05/2008] Energia

L´Ue, il Turkmenistan, l’energia e il culto della personalità

BRUXELLES. L’Unione europea continua ad inoltrarsi in quella che fu l’Asia sovietica alla ricerca di petrolio e gas. Stavolta la missione è stata guidata da Andris Piebalgs, il commissario all’energia dell’Ue che si è incontrato con il potentissimo presidente del Turkmenistan, Gurbankuly Berdymuhammedov, per firmare un protocollo d´intesa per rafforzare la cooperazione in campo energetico che porta le relazioni tra l’Ue ed il governo autoritario di Ashgabat ad un livello superiore «ufficializzando – si legge in una nota della Commissione Ue - la cooperazione bilaterale in materia di energia in dei settori come gli investimenti, la produzione, le tecnologie dell´energia, l´efficienza energetica, le fonti di energia rinnovabile, così come i trasporti e gli scambi di prodotti energetici».

Secondo Piebalgs «Il Turkmenistan può costituire un obiettivo attraente per gli investimenti dell’Ue che puntano a sfruttare nuovi giacimenti di petrolio e gas e, dal suo canto, l’Ue rappresenta uno sbocco interessante per i prodotti del Turkmenistan. Il protocollo d’intesa firmato oggi dimostra chiaramente i vantaggi che hanno le due parti nel favorire relazioni mutualmente profittevoli e costruttive nel campo dell’energie».

Berdymuhammedov, succeduto all’eccentrico dittatore turkmeno Saparmurat Niyazov, che ha disseminato di sue statue dorate il Paese, lasciando intatto il sistema di potere turkmeno, si era recato a nel novembre 2007 per incontrarsi con il presidente della Commissione Ue Barroso e con Piebalgs proprio per preparare questo accordo energetico. Il dittatore del Turkmenistan non vuole restare indietro rispetto agli accordi simili che l’Ue ha già firmato con Azerbaigian, Kazakistan ed Ucraina. Anche per la “sofisticata” unione europea la democrazia ed i diritti umani diventano un optional presto dimenticato perché «rafforzando le sue relazioni in materia di energia con il Turkmenistan, la Commissione prosegue i suoi sforzi destinati a promuovere, in cooperazione con i sui partner della regione, un nuovo corridoio energetico sull’asse Caspio-Mar Nero».

In questo grande quadro (e grande gioco strategico) l’Europa mette piede in quella che è ancora una “riserva” russa alla quale guardano con sempre più interesse i cinesi, senza contare gli americani che da li devono passare se vogliono raggiungere il prezioso e geo-strategico Afghanistan dei talebani e dei signori della guerra. L´Ue però offre al regime Turkmeno anche altro oltre agli euro che andranno probabilmente a rimpinguare le tasche della corte di Ashgabat : aiuti e cooperazione per l’educazione, l’ambiente, lo sviluppo economico.

Berdymoukhammedov ha invitato la delegazione europea a visitare i giacimenti di gas di Dovletabad: «Il Turkménistan – ha detto – investe importanti fondi in vasti progetti energetici, questo prova che il Paese ha intenzione di onorare strettamente i suoi impegni di partenariato. Il Paese ha tutto l’interesse a mettere insieme la migliore esperienza mondiale e le tecnologie innovative in materia. Molte società europee conosciute lavorano nel settore energetico del Paese».

Le riserve di gas naturale del Paese, le seconde dell’Asia e stimate in 22 triliardi di metri cubi, sono un piatto troppo goloso per fare gli schizzinosi, con buona pace dell’opposizione democratica Unita del Turkmenistan del Turkmenistan, in esilio in Norvegia che denuncia il culto della personalità ed il lavaggio del cervello a cui viene sottoposto il popolo, con lo studio obbligatorio del in tutte le scuole e le università della farneticante filosofia chiamata “Rukhnama”, inventata dal defunto Niyazov, di cui Berdymoukhammedov è il degno continuatore.

Torna all'archivio