[26/05/2008] Trasporti

Greenpeace contro le ´primitive´ case automobilistiche europee

LIVORNO. Nuovo blitz spettacolare di Greenpeace. Stavolta alcuni volontari dell’associazione ambientalista hanno inscenato una “parata primitiva” per denunciare il ruolo delle automobili nella distruzione del clima. In pratica hanno viaggiato sull’auto dei Flinstones (Nella foto) dalla sede dell’Acea – l’associazione europea dei produttori di auto – al Parlamento Europeo, per consegnare una tavola di pietra con i loghi di Volkswagen, BMW e Mercedes e il messaggio “Auto contro il clima”. I parlamentari europei si incontrano questa settimana proprio per discutere la normativa sull’efficienza delle auto.

La parata dell’ ‘Età della pietra’ è stata organizzata per ricordare che l’industria dell’auto è ancora intrappolata in una “dinamica da dinosauri”: costruire auto sempre più grandi e sprecone a danno del clima. L’iniziativa è avvenuta in contemporanea al lancio del rapporto di Greenpeace “Driving Climate Change” che denuncia come la lobby dell’industria dell’automobile, guidata dall’industria tedesca, stia cercando di minare la normativa europea sull’efficienza delle auto, attraverso manipolazioni e inganni che durano da 17 anni.

«Siamo arrivati al punto che la lobby dell’auto mette a rischio la capacità dell’Ue di adempiere ai propri impegni nell’ambito del Protocollo di Kyoto – ha detto Andrea Lepore, responsabile della campagna Trasporti e Clima di Greenpeace».

«Il Parlamento – ha aggiunto Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace - non deve consentire che questa lobby indebolisca il primo standard di efficienza per le auto dell’Ue. L’approccio dell’età della pietra non può mettere a rischio il pianeta con la logica del profitto a breve termine».

Il rapporto “Driving Climate Change” ricorda che i produttori di automobili hanno già fatto ritardare di 7 anni la normativa e ora vogliono ottenere un ulteriore ritardo di tre anni. Greenpeace chiede che l’Ue prenda una posizione decisa e fissi un’emissione media per le flotte a 120 g CO2/km al 2012 e 80 g al 2020. Questi standard devono essere sostenuti da forti sanzioni e non essere funzionali agli interessi dell’industria tedesca, consentendo un trattamento privilegiato per chi produce auto pesanti. E greenreport, come ha più volte detto, è assolutamente d’accordo con questa richiesta, ma chiede altresì politiche di mobilità più sostenibili perché non basteranno emissioni più ridotte delle auto per risolvere i problemi di smog delle città.

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