[22/05/2008] Rifiuti

Decisionismo ed esercito per la crisi di Napoli

LIVORNO. Un sottosegretario plenipotenziario che per poter svolgere le proprie mansioni potrà avvalersi delle autorità competenti per la pubblica sicurezza: questa in estrema sintesi la ricetta muscolare del governo Berlusconi per dare una giro di vite alla crisi campana e napoletana. O almeno, intanto, per togliere i rifiuti dalle strade.
Molte saranno le misure che Guido Bertolaso, messo a capo del sottosegretariato con delega all’emergenza rifiuti campana, dovrà fare in modo che si realizzino. Anche facendo intervenire l’esercito se necessario.

A partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti che, come stabilito dal piano commissariale dello scorso dicembre, dovrà raggiungere obiettivi a cadenza temporale, ovvero: 25% entro fine anno, 35% entro dicembre dell’anno prossimo e 50% entro il 2010. Cui seguiranno da parte dei comuni inadempienti aggravi sulla imposta di smaltimento di eguale importo: 25, 35 e 50% in più.

Sul medio periodo, per garantire adeguate potenzialità di smaltimento si aggiunge un impianto di termovalorizzazione a Napoli, oltre ai due già previsti dal primo piano commissariale ad Acerra e Santa Maria la Fossa e a quello di Salerno, già accordato dal precedente governo e per cui rimane valida l’ordinanza sulla possibilità di avvalersi degli incentivi ex Cip6 che aveva fatto insorgere il sindaco di Acerra. Impianti in cui si potranno bruciare anche rifiuti diversi da quelli precedentemente previsti sino a un quantitativo annuo massimo di 600mila tonnellate.

Tempi strettissimi per l’individuazione del sito per l’impianto di Napoli: 30 giorni. Dopodichè sarà il Consiglio dei ministri, dietro proposta dello stesso sottosegretario, a decidere dove verrà realizzato. Impresa non certo facile, data l’alta urbanizzazione e pressione demografica di quel comune. Non si capisce se però per la realizzazione si dovrà seguire la procedura di gara o l’affidamento diretto come già era trapelato. Decisionismo anche riguardo alle discariche, di cui sarà tenuto segreto il numero e l’ubicazione.

Una volta individuati i siti, sarà concesso ad una conferenza di servizi di rilasciare un parere entro una settimana: scaduti i termini o qualora il parere fosse negativo sarà di nuovo il consiglio dei ministri ad esprimersi. E i siti individuati come aree da destinare a discarica saranno considerate vere e proprie zone militari e come tali presidiate dall’esercito.

Sarà avviato anche un piano di ricognizione dei sette impianti nati per la selezione dei rifiuti con produzione di cdr, e dello stesso impianto di Acerra, per valutarne lo stato attuale e il relativo valore economico, «anche ai fini di una eventuale acquisizione a titolo oneroso da parte della stessa società affidataria del servizio di gestione». Una soluzione che sembrerebbe avvalorare l’ipotesi di un affidamento diretto per la gestione dell’impianto di Acerra ad Asìa, l’azienda che gestisce i rifiuti di Napoli e provincia, assieme ad A2A, la multiutility bresciana, come anticipato dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, lo scorso 9 maggio dopo un vertice con i manager della utility lombarda e il commissario liquidatore Goffredo Sottile.

La valutazione degli impianti sarà affidata ad una commissione di esperti, nominata dalla corte di appello di Napoli, e per gli impianti di cdr, si prevede anche l’eventualità di convertirli in impianti per il compostaggio di qualità o per la semplice trasferenza dei rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate.
Anche questa ipotesi già più volte vagliata e suggerita da molti, ma mai nei fatti perseguita.

Nel decreto legge approvato ieri dal consiglio dei ministri in cui si prevedono le misure per contrastare la crisi campana, c’è anche un articolo che riguarda la revisione della commissione di verifica dell’impatto ambientale: la Via. L’articolo prevede la riduzione dei membri della commissione dai 60 attuali a 50, che dovranno essere individuati entro due mesi dal ministro dell’ambiente. Con le risorse risparmiate con questa decurtazione si prevede di potenziare gli uffici di diretta collaborazione del ministro. Che appare come un´altra misura di accentramento dei poteri.

Decisionismo ed esercito, quindi per portare a Napoli, «una vita nuova» come ha dichiarato il premier Berlusconi.
In realtà quello che appare evidente è che fra negazionismo inconcludente e autoritarismo mortificante, la via per governare il problema dei rifiuti in modo sostenibile, in questo Paese (salvo rare eccezioni), appare ben lungi dall´essere praticata.

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